La grande nautica a Porto Torres.
“Due i grandi asset che ci connotano come un unicum nel panorama della nautica italiana: da un lato una collocazione geografica strategica al centro del Mediterraneo e delle rotte dei super-yacht; dall’altro quella disponibilità di aree di espansione per attività cantieristiche di refitting, officina, manutenzione e riparazione di cui tutti i maggiori Cantieri italiani sono affamati e non ne possono disporre”. Così Elisabetta Carboni, Ceo di Ponamed, sintetizza il senso della sfida lanciata, con i Cantieri Navali del Golfo, dall’azienda milanese che vanta un radicamento anche familiare nella Sardegna nord occidentale, nonché nel mercato della grande nautica.
L’azienda che sta bruciando le tappe di un piano di riassetto e di generale renovation dello stabilimento non distante da Porto Torres, conta già oggi su oltre 37.000 metri quadri di aree bordo mare, in gran parte di proprietà (le altre demaniali in concessione) e quasi 14.000 delle quali coperte, ma con una potenzialità di espansione su terreni di proprietà pressoché illimitata e già in atto su oltre 80.000 metri quadri. Forte di un crescente numero di grandi imbarcazioni da diporto che ormai utilizzano questo stabilimento per manutenzione, officina, lavori di falegnameria e riparazioni. Ponamed, con i Cantieri Navali del Golfo, non fa mistero dell’intenzione di “aggredire” il mercato dei super yacht, creando una base operativa proprio in una collocazione geografica strategica distante 40 miglia dalla Costa Smeralda, 42 miglia da Porto Vecchio, in Corsica, e baricentrica rispetto ai grandi centri di costruzione di yacht (La Spezia e Livorno) o di refitting e riparazione degli stessi (Genova), nonché rispetto a Montecarlo (160 miglia), alla Costa Azzurra e alle Baleari.
Il primo passo in atto nel piano per il raggiungimento di livelli di eccellenza, transita attraverso un investimento nel tombamento e riempimento di uno specchio acqueo collegato direttamente con il mare e quindi in un collegamento efficiente fra capannoni industriali e banchina. Per altro i Cantieri Navali del Golfo attendono precisi benefici anche dai lavori di riconversione industriale delle ex aree Eni di Porto Torres che renderebbero liberi e fruibili grandi spazi anche per altri cantieri, in collaborazione con quelli del Golfo.
“Il nostro obiettivo – conclude Elisabetta Carboni – è quello di realizzare in tempi brevi un vero e proprio centro di eccellenza, quella che definiamo “la clinica della grande nautica” creando i presupposti anche per alleanze con cantieri di costruzione che necessitano di spazi e professionalità per le loro imbarcazioni”. Il tutto puntando su una posizione geografica e su servizi (inclusi quelli aeroportuali del vicino scalo di Alghero) che rendono l’area facilmente raggiungibile anche da equipaggi, staff e tecnici.