Il sindaco Conoci chiede l’intervento della Regione.
“Mentre la nostra comunità nella sua interezza, comprese le forze dell’ordine, le istituzioni sanitarie, i volontari, i Servizi Sociali, la Protezione Civile comunale, l’intera struttura del Comune di Alghero è impegnata a fronteggiare e gestire il quadro drammatico determinato dalle conseguenze della grave emergenza economico-sanitaria che ci ha colpito, Abbanoa si è precipitata a recapitare agli algheresi fatture con le quali chiede il pagamento di importi, presumo e spero esatti, decisamente elevati. Da una prima verifica, risulta che l’esosità delle pretese dipende dall’addebito in fattura degli adeguamenti tariffari Ticsi. Cioè di una voce che assomma aumenti di tariffa di anni precedenti che solo e proprio oggi vengono addebitati e richiesti agli utenti”.
Il sindaco di Alghero Mario Conoci si rivolge al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore ai lavori Pubblici Roberto Frongia, all’assessore agli Enti Lcali Quirico Sanna, al presidente dell’Egas Fabio Albieri, al presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, chiedendo un autorevole intervento presso il gestore unico “affinché siano poste in essere quelle azioni da tempo e da più parti invano invocate che censurino definitivamente un comportamento profondamente ingiusto che Abbanoa continua a perpetrare nei confronti dei sardi”.
“A fronte di consumi di pochi metri cubi di acqua, sono state emesse fatture che raggiungono anche il migliaio di euro – scrive il sindaco con una lettera alla Regione – in altri casi, la maggior parte, l’esosità della pretesa è determinata dalla perseverante, pervicace cattiva abitudine di Abbanoa di fatturare cumulativamente più annualità. Pare proprio che la grave situazione di emergenza nazionale, paragonabile solo a quella che l’Italia dovette affrontare dopo il secondo conflitto mondale, riguardi tutti fuorché Abbanoa. Il gestore unico del nostro servizio idrico integrato regionale pare indifferente a quanto accaduto, continuando, peraltro, a tenere quell’atteggiamento ingiustificatamente aggressivo da più parti in passato denunciato, censurato persino dai tribunali che hanno inflitto ad Abbanoa pensanti sanzioni per le pratiche commerciali aggressive e scorrette poste in essere nei confronti degli utenti sardi. Un comportamento profondamente sbagliato non scalfito neppure dalla circostanza che centinaia di sardi si sono trovati senza nessuna colpa, da un giorno all’altro, senza un reddito. Senza mezzi di sostentamento”.
“In un momento in cui l’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente ha disposto la sospensione delle procedure di distacco per morosità delle utenze di luce, gas e acqua ed ha previsto la possibilità di ratizzare senza sanzioni e interessi i debiti derivanti da fatture recapitate agli utenti tra marzo e maggio, Abbanoa decide di addebitare proprio in questo difficile momento gli adeguamenti tariffari ai sardi. Di inviare fatture relativi a consumi di più annualità. Un atteggiamo davvero esecrabile che evidenzia l’incrollabile e naturale inclinazione del gestore unico ad essere impermeabile alle vicende dei sardi. Eppure Abbanoa gestisce l’erogazione della più importante risorsa di cui le persone necessitano ed è partecipata da soggetti pubblici importanti, enti ed istituzioni che hanno come primario ed irrinunciabile obbiettivo costituzionalmente tutelato, di garantire il dignitoso benessere della collettività”.