La Sardegna sogna la continuità aerea, ma rischia di perdere alcuni voli

Il tema della continuità dei voli in Sardegna.

Il problema dei voli per la Sardegna è sempre più intricato, potrebbero arrivare nuovi tagli dei voli e si studia la forma migliore per garantire la continuità. Stando a quanto affermato dal presidente dell’Enac, a causa dell’aumento del traffico aereo e delle limitate capacità degli scali, già dalla prossima stagione alcune tratte che per ora interessano i principali scali nazionali potrebbero essere suscettibili di alcuni tagli o revisioni. La questione da qui a poco considerato il costante incremento del traffico aereo da e per gli aeroporti sardi potrebbe non tardare a abbattersi come un flagello sulla regione. Una soluzione, secondo il professor Giovanni Pruneddu, docente di Diritto dei Trasporti all’Università di Sassari, sarebbe la realizzazione della tanto attesa società unica per la gestione degli aeroporti sardi.

“Un passo fondamentale sarà l’ingresso dell’aeroporto di Cagliari nella società di gestione unica. Anche grazie alla condivisione delle capacità di erogazione dei servizi di handling, è facile prevedere una riduzione delle tariffe aeroportuali per gli scali di Alghero e Olbia. Questa sinergia potrebbe rappresentare una svolta per l’accessibilità e la competitività degli aeroporti del nord Sardegna – afferma il professore -. L’unificazione delle società ci rende più forti nel negoziare la distribuzione delle bande orarie dei voli a livello nazionale. Se la Regione confermasse il suo interesse, avremmo l’opportunità di sviluppare in modo strategico il turismo sia per la stagione estiva che invernale”.

Secondo il docente, che ha già contribuito alla stesura della precedente legge regionale sull’incentivazione dei collegamenti e sugli aiuti di Stato per l’avvio di nuove rotte, è inutile mantenere voli duplicati e puntare invece a una moltiplicazione strategica delle rotte creando così una vera e propria diversificazione. Per di più, una strategia comune portata avanti dalla società unica di gestione potrebbe portare a un ottimale sfruttamento delle risorse previste dalle norme europee, in riferimento alla possibilità di far ciclicamente ruotare le tratte tra i tre aeroporti, così da poter replicare la misura dell’incentivazione alle rotte senza soluzione di continuità. Dunque l’avere una società di gestione unica permetterebbe alla Sardegna di poter autodeterminare le proprie scelte strategiche essendo questa a livello di mercato sicuramente più forte di due o tre società di gestione.

“Il rischio che vedo per la prossima stagione estiva è che potremmo avere tratte limitate. Questo è un tema regionale irrinunciabile – prosegue Pruneddu -. La Sardegna deve determinare le rotte attraverso una società unica di gestione, senza subire il rischio di tagli o decisioni imposte da altre società o dalle compagnie aeree più grandi. È fondamentale che siamo noi sardi a decidere quali rotte servire e in quali aeroporti. Dobbiamo sfruttare la legge regionale sull’incentivazione dei collegamenti, che prevede aiuti di Stato per l’avvio di nuove rotte, per garantire un adeguato sviluppo turistico.

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