La Pfe Spa coinvolta in un’inchiesta in Sicilia.
C’è anche l’azienda che si occupa della pulizia del Comune di Sassari coinvolta nell’operazione della Guardia di finanza di Palermo “Sorella Sanità”.
La Pfe Spa si era aggiudicata il bando a inizio 2020 per un valore di quasi 900 mila euro ed è la stessa azienda che aveva abbandonato il servizio di pulizia a Casa Serena quando era scoppiato il focolaio del coronavirus.
Secondo le accuse una rete di aziende e di impiegati pubblici infedeli
avevano messo in piedi un sistema corruttivo che ruotava intorno alle gare indette dalla Centrale unica di committenza della Regione Siciliana e dall’Asp 6 di Palermo per alcuni appalti milionari del settore sanitario siciliano. Nello specifico le indagini si sono concentrate 4 procedure ad evidenza pubblica interessate da condotte di turbativa, aggiudicate a partire dal 2016, il cui valore complessivo sfiora i 600 milioni di euro.
Le spregiudicate condotte illecite garantivano l’arricchimento personale dei pubblici ufficiali infedeli e dei loro intermediari, mediante l’applicazione di un tariffario che si aggirava intorno al 5 % del valore della commessa aggiudicata.
I pagamenti delle tangenti in alcuni casi avvenivano con la classica consegna di denaro contante nel corso di incontri riservati, ma molto più spesso venivano invece mimetizzati attraverso complesse operazioni contabili instaurate tra le società aggiudicatarie dell’appalto e una galassia di altre imprese, intestate a prestanomi, ma di fatto riconducibili ai faccendieri di riferimento per i pubblici ufficiali corrotti.