Fabio Cimino studia alla Westfield High School.
Rientro a scuola. Dopo mesi di lockdown, di polemiche e di insicurezze inizia un anno scolastico diverso da tutti i precedenti: la scuola post Covid, quella con misure igienico-sanitarie rigorose, senza abbracci, ma con la consapevolezza che non si possa “ripartire davvero” se non si riparte dall’istruzione. La pensano così anche i tanti studenti italiani di quarta superiore che, nonostante la pandemia, non hanno rinunciato al proprio sogno, hanno scelto di partire e stanno iniziando in questi giorni la scuola in un paese fuori dall’Italia.
Tra questi c’è anche Fabio Cimino, 17 anni, di Sassari, iscritto al Liceo Scientifico Marconi che quest’anno frequenta la quarta superiore alla Westfield High School in Indiana, negli Stati Uniti, partito con un soggiorno studio di YouAbroad.
“Sono sempre stato motivato a partire – racconta Fabio – la mia famiglia mi ha sostenuto certa che se YouAbroad e i governi degli Stati coinvolti autorizzano il programma significa che si parte in sicurezza. Ho iniziato la scuola già in agosto in quarantena, ora siamo in presenza. Anche qui in America ci sono norme simili a quelle italiane: distanziamento, mascherine, igienizzazione, classi con numero ridotto di studenti, attività sportive all’aperto e in piccoli gruppi. Inoltre alterniamo giorni in presenza e a distanza, la didattica da casa però non prevede video chat, piuttosto lezioni preregistrate e compiti. Il tracciamento degli spostamenti è rigido: a mensa dobbiamo scannerizzare il QR code del tavolo a cui sediamo, le persone qui hanno più paura della quarantena per questo tracciamento così rigoroso e severo che del virus in sé. In effetti davvero molta gente viene messa in quarantena, però da un lato è giusto, io mi sento molto sicuro”.
“Nonostante la situazione internazionale attuale – spiega il fondatore di YouAbroad Tommaso Lodolini – sono sempre di più le famiglie che si rivolgono a noi per organizzare l’anno di studio all’estero dei propri figli, riconoscendo il valore inestimabile di questa esperienza, soprattutto in termini di crescita personale e accademica”.