A Sassari sono in crescita gli atti di bullismo.
È allarme bullismo anche a Sassari, un fenomeno che torna alla luce con l’aggressione di una 15enne da parte di un gruppo di coetanee. La violenza dei giovanissimi è purtroppo in crescita anche in città, con percentuali che sono altissime, ma, purtroppo, c’è ancora poca consapevolezza su questo fenomeno e, spesso, difficoltà a reperire i dati.
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L’ultimo studio, infatti, risale al 2022 ma mette in luce come la città sia coinvolta sempre di più in episodi di violenza giovanile. Secondo un’indagine condotta da Eurispes Sardegna, negli ultimi tre anni il numero di studenti che hanno sperimentato atti di bullismo o cyberbullismo è aumentato del 12%, passando dal 68,9% al 80,4% degli studenti intervistati. A Sassari, la situazione è allarmante. Un’indagine ha rivelato che il 63% degli studenti ha assistito a episodi di prepotenza, mentre il 18,4% ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo.
Anche le cronache, negli ultimi anni anni, hanno riportato episodi di violenza fisica o cyberbullismo tra coetanei nel Sassarese. Un altro fatto che fece molto discutere riguarda l’aggressione fisica tra due ragazze all’Alberghiero di Sassari. Un episodio avvenuto tre anni fa e che fece parlare tantissimo per la ferocia.
Le ragazze più vittime dei ragazzi.
Secondo diverse indagini, sono sopratutto le ragazze ad essere vittime di bullismo e di cyberbullismo. Le motivazioni riguardo ad esso sono le ”dinamiche di genere”. Le ragazze sono spesso soggette a norme di comportamento più rigide rispetto ai ragazzi. C’è una maggiore pressione soprattutto a conformarsi a ideali di bellezza, comportamento e “femminilità”. Chi non si conforma può diventare bersaglio di bullismo. Le ragazze, infatti, possono essere giudicate più severamente per il loro aspetto fisico. Si può dunque fare un’analogia tra violenza contro le donne e bullismo, anche se non esiste una normativa che la individui come tale, anche perché spesso le ragazze sono bersaglio di altre giovani.
La normativa.
Rispetto al passato oggi c’è una maggiore sensibilizzazione contro tutte le forme di bullismo. Il fenomeno non è più tabù, anche se le barriere sociali per chi ne è vittima sono ancora altissime. La normativa italiana però ha fatto passi avanti negli ultimi anni. Nel 2017 è entrata in vigore la Legge contro il cyberbullismo, fenomeno che un tempo non era punito, perché esisteva un vuoto normativo, in quanto le leggi non si erano ancora adattate all’avvento del digitale.
Questa una delle principali normative italiane per combattere il cyberbullismo. Essa si concentra sui comportamenti di bullismo online, proteggendo i minori che sono vittime di atti di violenza su internet, come la diffusione di contenuti offensivi o minacciosi. I punti salienti della legge sono l’introduzione di misure preventive nelle scuole, come l’informazione e la sensibilizzazione sul tema. Poi c’è la possibilità per i genitori di chiedere la rimozione di contenuti offensivi pubblicati online sui social media e altre piattaforme.
C’è anche l’istituzione di un Garante per la protezione dei minori che può agire in caso di cyberbullismo, avvalendosi anche delle forze dell’ordine. La legge stabilisce anche che gli istituti scolastici devono adottare un piano di intervento per prevenire e contrastare il bullismo, creando un ambiente sicuro per gli studenti.
Inoltre le scuole italiane sono obbligate ad adottare misure per prevenire e contrastare il bullismo, come previsto da vari regolamenti e documenti ministeriali. Le linee guida ministeriali stabiliscono che ogni scuola deve sviluppare un piano di azione contro il bullismo, che includa: il coinvolgimento attivo di studenti, genitori, e insegnanti; interventi mirati sia per le vittime che per i bulli, con l’obiettivo di risolvere i conflitti in modo educativo e non punitivo; misure disciplinari in caso di gravi atti di bullismo.