Dalla cronaca nera di Sassari “osusu” finisce sulla Treccani

osusu sassari

La parola osusu deriva da un’operazione antiprostituzione a Sassari.

Un’operazione di polizia contro la prostituzione nigeriana a Sassari finisce nella Treccani. È la parola “Osusu” a entrare nel vocabolario, con la voce appena inserita. Gli arresti condotti dalla polizia di Stato a Sassari con l’operazione Osusu avvennero nel lontano 2007, dove furono prese 22 persone, uomini e donne, responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.

Il termine osusu poi venne impiegato per parlare di un patto che implica un versamento di soldi a cui partecipano una decina di donne per finanziare la tratta della prostituzione. La Treccani cita la biografia di Wendy Uba, pseudonimo adottato da una ragazza nigeriana vittima della tratta in Italia, pubblicata nel 2007, dove si legge il termine osusu per indicare le donne che: “Si mettono d’accordo per versare ogni mese un milione di lire o due ciascuna, da consegnare ad una del gruppo, a turno. Prima o poi tocca a tutte ricevere i soldi, che vengono usati soprattutto per portare nuove ragazze in Italia, cioè per poterle comprare dagli sponsor. Per le maman con l’osusu diventava una cosa fattibile comprare una ragazza. Ma i soldi dell’osusu sono utilizzati anche per costruire case in Africa: molte maman hanno grandi famiglie e anche dei figli laggiù e devono mandare soldi”.

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