Due anni dopo la morte di Davide Calvia riaffiorano i caschi dalla barca

Davide Calvia

Sono passati due anni dal ritrovamento del corpo di Davide Calvia, ancora mistero sul naufragio

Mentre si cercano i due fratelli scomparsi in mare a Olbia emergono nuovi tasselli sulla battuta di pesca dei due cugini che costò la vita a Davide Calvia. Sono passati due anni dal ritrovamento del suo cadavere, ma restano tanti i punti oscuri sulla vicenda. Ora emergono nuovi dettagli sulla barca recuperata lo scorso ottobre al largo di Marritza, incagliata nelle reti di un peschereccio a circa 35 metri di profondità. A bordo del semicabinato di sei metri, che gli esperti avevano già identificato come l’imbarcazione misteriosamente scomparsa dai moli di Porto Torres, sono stati scoperti due caschi da motociclista.

Secondo indiscrezioni riportate dalla Nuova Sardegna, i caschi potrebbero appartenere a Davide Calvia e Giovannino Pinna. I due, stando alle ricostruzioni, si erano mossi da Sassari a Porto Torres a bordo di uno scooter, successivamente ritrovato dagli investigatori parcheggiato vicino alla banchina. Il ritrovamento rafforza ulteriormente l’ipotesi che i due uomini possano essere saliti proprio su quell’imbarcazione, il cui destino resta ancora avvolto nel mistero. Chi non ha mai creduto alle parole del superstite è Nadia Calvia, sorella della vittima. Porta avanti la sua battaglia cercare di scoprire la verità ed eventuali responsabilità o omissioni del cugino Giovannino Pinna.

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