Dopo dieci giorni ritrovato morto in mare Davide Calvia
Anche l’ultima speranza per un lieto fine è stata spazzata via: Davide Calvia è stato ritrovato morto dopo dieci giorni in mare. Era mercoledì 12 aprile quando è scattato l’allarme per due sub dispersi nel mare davanti a Stintino. La barca su cui navigavano è affondata e le ricerche non hanno dato nessun risultato. Nonostante il maltempo a complicare le ricerche, Guardia costiera e vigili del fuoco hanno cominciato a setacciare il Golfo dell’Asinara via mare e in elicottero.
Giovedì sera la prima, e purtroppo unica, buona notizia: il ritrovamento del 35enne Giovannino Pinna, vivo. Il 13 aprile un residente lo ha trovato in riva sulla spiaggia del nono pettine di Sorso. A quel punto le ricerche si sono concentrate in quel tratto di mare. Le motovedette e l’elicottero hanno continuato a cercare Davide o qualche traccia dell’imbarcazione.
Lunedì 17 un passeggero del traghetto Santa Teresa-Bonifacio ha segnalato la presenza di un cadavere in mare. Capitaneria e vigili del fuoco hanno setacciato tutta quella zona, ma l’indicazione si è rivelata priva di fondamento.
Pochi gli elementi forniti dal superstite e tanti i punti oscuri della vicenda, mentre proseguivano le ricerche la Procura ha aperto un’inchiesta. Mercoledì 19 è arrivata una nuova segnalazione: un giubbottino di salvataggio avvistato all’Isola dell’Asinara. L’indicazione si è rivelata veritiera, ma il salvagente recuperato non si sa se fosse legato al naufragio.
Mentre continuavano le ricerche e si rincorrevano le voci, la sorella di Davide Calvia ha cercato di mettere insieme tutti gli elementi raccolti e i dubbi sulla vicenda. La speranza di un colpo di scena era rimasta l’unica, col passare dei giorni. Stamattina, sabato 22 aprile, la scoperta di un cadavere nel litorale di Castelsardo. La Guardia costiera si è fiondata nel tratto di mare davanti al villaggio Rasciada, tra Punta Tramontana e Lu Bagnu e ha recuperato il corpo. Era quello di Davide.
Si chiudono così le ricerche e le speranze: la famiglia potrà almeno avere una lapide su cui piangere. Vanno avanti, comunque, le indagini per fare chiarezza sulla vicenda e scoprire su quale barca stessero navigando e di chi fosse. Giovannino Pinna ha vissuto un dramma, ma almeno si è salvato e sarà lui a poter dare elementi utili agli inquirenti.