La dinamica dell’omicidio di Speranza Ponti.
L’ultimo messaggio di Speranza Ponti, la 50enne di Uri ritrovata morta questa mattina alla periferia di Alghero, risale a metà dicembre. Un post anticipato nella bacheca Facebook dove annunciava l’arrivo a Barcellona, in Spagna. Ma probabilmente era tutto falso, opera di Massimiliano Farci, l’uomo che era convinta di amare e che invece l’ha uccisa.
Un tentativo forse di depistare le indagini, avviate dai carabinieri della compagnia di Alghero, dopo la denuncia dei familiari che poco prima di Natale ne avevano segnalato l’irreperibilità.
Dal lavoro nella pizzeria del compagno allo choc per scomparsa, Alghero ricorda Speranza
Qualcosa si è mosso ieri mattina, quando gli investigatori dei Ris unitamente ai militari dell’Arma guidati dal capitano Pietro Barrel, sono rimasti gran parte della giornata all’interno della pizzeria Sergio’s di via XX settembre, sottoponendo il locale a sequestro. Nel frattempo Farci, non appena arrivato nell’esercizio commerciale, è stato accompagnato in caserma dove è stato sottoposto ad un lungo interrogatorio.
Stamane poi la svolta, con il ritrovamento del cadavere della Ponti in una casa in periferia, e il fermo di Farci disposto dal pubblico ministero. Gravissimi i capi d’accusa quali l’omicidio doloso, occultamento di cadavere, furto e utilizzo indebito di carta bancomat della donna. Lui si difende, affermando di aver trovato la compagna morta suicida e di averne successivamente nascosto il corpo.
Versione che non convince, soprattutto per il fatto che alla vigilia di Pasqua, nel 1999, uccise un ragioniere di San Sperate impossessandosi della sua auto e dando alle fiamme il corpo del malcapitato. Fatto per il quale venne condannato all’ergastolo, scontando una ventina d’anni in carcere ottenendo poi la semilibertà, il cui unico obbligo era quello di rientrare la notte nella casa circondariale algherese.