I problemi della raccolta differenziata a Sassari.
di Antonio Piga
La raccolta differenziata a Sassari continua a rappresentare una sfida significativa per l’amministrazione comunale e i cittadini. Nonostante gli sforzi per migliorare la situazione, i dati recenti rivelano che il rispetto delle normative sulla differenziazione dei rifiuti è ancora lontano dalla soglia desiderata. La mancanza di consapevolezza tra i cittadini e i commercianti, insieme all’ignoranza riguardo alle corrette modalità di conferimento, sono fattori determinanti in questo scenario.
Secondo i tecnici del settore, l’anno passato ha visto un impatto notevole sulla gestione dei rifiuti a seguito dello sgombero del campo rom di Piandanna, con una produzione di oltre 700 tonnellate di rifiuti che non sono state contabilizzate come frazione neutra dalla Regione. Questo evento ha influito, seppur marginalmente, sul dato finale della raccolta differenziata, che ha registrato un incremento del solo 0,5% rispetto al 2022. Se non fosse stato per questo episodio, la situazione sarebbe potuta essere ancora più favorevole.
Un altro elemento che ha condizionato la rilevazione è il mancato riconoscimento del peso dei rifiuti organici gestiti tramite compostiere domestiche. Questa pratica, adottata da diversi cittadini dell’agro sassarese, incide per circa il 3% e avrebbe potuto ulteriormente migliorare il dato comunale. Tuttavia, l’assenza di un sistema di monitoraggio adeguato ha impedito di contabilizzare correttamente questi rifiuti, evidenziando una carenza nella comunicazione tra l’amministrazione e la popolazione.
Ma quali sono le cause di questa situazione? La risposta sembra risiedere in una mancanza di conoscenza e consapevolezza. Molti cittadini, infatti, non comprendono appieno l’importanza della raccolta differenziata e i benefici ambientali che essa comporta. Inoltre, anche coloro che desiderano contribuire al miglioramento della situazione si trovano spesso disorientati riguardo alle modalità di conferimento corrette. La differenziazione dei rifiuti richiede un certo grado di informazione e formazione, che attualmente sembra mancare.
La situazione è ulteriormente complicata da una percezione diffusa tra i commercianti, che spesso non si sentono adeguatamente supportati nell’inserire pratiche di raccolta differenziata nelle loro attività. Senza un forte impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, dalla singola famiglia al negozio di quartiere, è difficile prevedere un cambiamento significativo.
Di fronte a questa realtà, diventa essenziale avviare campagne di sensibilizzazione che possano educare la popolazione sull’importanza della raccolta differenziata e sulle corrette modalità di conferimento. “Ci sono così tanti contenitori che non so quale usare”, afferma Maria S. , 34 anni, residente nel quartiere di Santa Maria. “E comunque, non credo che il mio sforzo serva a qualcosa”.
Molti si trovano disorientati riguardo alle modalità di conferimento corrette. “Ho provato a differenziare, ma spesso mi capita di vedere rifiuti abbandonati per le strade, come frigoriferi vecchi , il polistirolo delle confezioni conferito nel secco oppure volando per strada – racconta Luca P. , 28 anni, che vive nel quartiere di Latte Dolce -. È frustrante vedere che gli altri non si impegnano, mentre io cerco di fare la mia parte”.
È logico pensare che attraverso un’informazione chiara e accessibile si possano migliorare le percentuali di raccolta differenziata a Sassari, trasformando la città in un modello di sostenibilità e rispetto per l’ambiente. In conclusione, la raccolta differenziata a Sassari rappresenta una sfida complessa, ma non insormontabile. Con un impegno condiviso e una maggiore consapevolezza, è possibile invertire la rotta e garantire un futuro più sostenibile per la città e i suoi abitanti.