“I dipendenti devono recuperare le ferie”, rischio paralisi nei reparti di Sassari

Le proteste del sindacato Fsi-Usae Sassari.

“Di fronte alle direttive senza senso – dichiara il sindacato Fsi-Usae -concepite al solo fine di gettare nel caos l’organizzazione della sanità non ci resta che l’arma della diffida. L’ultima ideona dei vertici dell’Ats è quella di far recuperare centinaia di ore di lavoro accumulate dai dipendenti, insieme alle ferie arretrate, entro 16 giorni. Se venisse attuata i reparti si svuoterebbero per settimane, una follia insomma”. 

I segretari territoriali della Federazione Sindacati Indipendenti: Campus, Langiu, Mura, Sitzia, concordano nel diffidare l’amministrazione Ats che in data 13 febbraio 2020 ha diramato una Circolare assurda per il recupero orario entro 16 giorni, destinata a tutti i dipendenti sanitari, tecnici e amministrativi, tranne i dirigenti.

“Fsi non può che stigmatizzare la vicenda, chi ha stilato la circolare infatti , non ha la contezza dell’organizzazione dei reparti di degenza e dell’attività che viene svolta”.

“Ci meraviglia l’ambizione di quest’Azienda che non solo non riesce a far fare le ferie che spettano perché le dotazioni organiche sono all’osso, non sostituisce le malattie, non sostituisce le gravidanze, non sostituisce le assenze di due anni, ma pretende pure di far recuperare in pochi giorni, le ore in più”.

“La domanda è: o stanno prendendo in giro i lavoratori o l’incapacità di queste persone è palese e pertanto assai preoccupante; cosa accadrebbe infatti se i dirigenti di tutte le strutture interessate ottemperassero alla Circolare? Lo spieghiamo noi: un improvviso generalizzato recupero orario di tutti i dipendenti non farebbe altro che provocare la paralisi dell’Ats”

La circolare della dirigente è datata 13 febbraio 2020 ed impone di regolarizzare l’eventuale credito orario entro e non oltre il 29 febbraio, appena 16 giorni complessivi, festivi e riposi compresi, per recuperare le ore lavorate in meno ed effettuare la compensazione delle eccedenze in più, pena la decurtazione dello stipendio e l’azzeramento delle ore lavorate in più.

“Riteniamo sia una decisione molto discutibile, praticamente impossibile da attuare a meno di creare un caos ingovernabile in azienda. Cosa diversa invece se si preferisse, applicando il buonsenso, un graduale recupero spalmato nel tempo, soluzione che però , stranamente, non viene presa in considerazione. Pertanto abbiamo diffidato il Servizio del personale a dar seguito alla Circolare in questione disponendo l’immediata revoca da portare a conoscenza di tutti i lavoratori ed abbiamo anche informato l’Assessore regionale alla Sanità al fine di farlo intervenire con immediatezza”.

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