Parla il presidente del Consiglio comunale di Sassari Maurilio Murru.
Tra un anno i cittadini di Sassari saranno chiamati a rinnovare l’amministrazione comunale. Il toto-nomi è già partito e tra questi spicca l’attuale presidente del Consiglio di Palazzo Ducale, Maurilio Murru. Il 50enne, storico attivista e responsabile del Movimento 5 Stelle, dice la sua sulla figura del prossimo primo cittadino.
Presidente Murru, un bilancio sul mandato di Campus.
“Come presidente del Consiglio non posso esprimere giudizi politici sull’attività svolta dall’attuale Giunta. Sicuramente l’attività si è dovuta adeguare a quella situazione straordinaria che è stata la pandemia che per 2 anni ha stravolto le priorità di qualsiasi agenda politica”.
La Giunta è stata travolta dalle polemiche sul Capodanno. Un mese e mezzo dopo qual è il suo pensiero?
“Credo che tutti possiamo sbagliare. Lo spirito con il quale nasce l’idea di provare a rallegrare più piazze in diversi quartieri era certamente nobile. Purtroppo la risposta non è stata quella attesa, solo oggi possiamo dire che si poteva fare meglio”.
Senza entrare negli aspetti politici, come dovrà essere il prossimo sindaco?
“Il prossimo sindaco avrà una grande responsabilità. Avrà a disposizione una ingente quantità di risorse provenienti dal Pnrr, molte delle quali distribuite nei tanti cantieri e nei diversi progetti che vedranno presto l’avvio. Inoltre avrà a disposizione quei fondi che per anni sono rimasti fermi per l’inerzia delle amministrazioni precedenti. Dovrà proseguire nel prestare molta attenzione al sociale, la città vive una povertà senza precedenti, ci sono realtà e situazioni che superano di molto la nostra fantasia”.
L’emergenza povertà è quanto mai attuale.
“C’è un problema casa molto grande, tante richieste e tante famiglie che cercano un tetto dignitoso, meritano tutta l’attenzione. Dovrà portare avanti le battaglie del territorio, Sassari deve tornare ad essere trainante, dobbiamo continuare a rivendicare quel ruolo di leadership che abbiamo perso a vantaggio di altri territori, e che hanno generato la disparità tra nord e sud. Abbiamo professionalità e qualità uniche in tutta l’isola, è impensabile che si possa proseguire nell’impoverimento economico e sociale di questa porzione di Sardegna”.
Molte di queste famiglie vengono aiutate dal reddito di cittadinanza, è una misura giusta?
“Il reddito di cittadinanza è un sussidio indispensabile. Abbiamo avuto delle difficoltà nell’applicazione della fase dell’inserimento al lavoro per la quale non vi è stato l’adeguato supporto dei centri per l’impiego. Lo strumento è certamente migliorabile, se si ha la volontà di farlo. A Sassari diverse centinaia di percettori prestano il loro servizio lavorativo attraverso i Puc e questo è molto importante. Strumentalizzare il provvedimento abbinandolo ai fannulloni non è corretto, parliamo in mediamente di 500 euro a nucleo familiare, circa 16 euro al giorno. Non ho invece sentito parlare di provvedimenti alternativi. La sua eliminazione impoverirebbe ulteriormente quelle famiglie che grazie a questo sussidio riescono a mala pena a mettere su un piatto in tavola”.
Stai valutando una ricandidatura a sindaco con il Movimento 5 Stelle o a capo della civica che sostenete?
“È una esperienza che ho già fatto per ben due volte. Anche se sempre con la difficoltà di avere una sola lista, vedremo cosa succederà più avanti”.