Viaggio nella parte bassa del corso Vittorio Emanuele.
Emergenza droga al centro storico. Ma anche igienica, abitativa e sociale. È lunga la lista, e in parte conosciuta, dei problemi che affliggono “Sassari vecchia” da almeno due decenni. Ma negli ultimi tempi, così testimoniano gli abitanti, la curva della tensione è in crescita e i segnali si accumulano.
“C’è stato un mezzo affarratorio qualche notte fa”, rivelano in puro sassarese dei residenti nei dintorni di via San Cristoforo. Uno scontro tra “bianchi e neri”, tra popolazione locale ed extracomunitari, con tanto di inseguimento in macchina. È già il secondo caso in pochi giorni e sempre, a quanto si dice, per motivi di droga.
“Qui la si spaccia anche in pieno giorno”, si afferma senza paura di smentita. Chi presidia la zona indica le vedette che, ad ogni angolo, tra vicoli e traverse, segnalano il “pericolo” forze dell’ordine. Le sostanze più vendute sono cocaina ed eroina, le cui tracce sono peraltro sparse ovunque. Siringhe in via Ziu Cesaru, boccette di metadone disseminate in ogni anfratto, materassi con macchie di sangue. Bucarsi di nascosto, d’altra parte, in queste aree è facile: l’illuminazione è praticamente assente. E sono proprio le luci che si richiedono come misura prioritaria al centro storico insieme a un censimento delle abitazioni dove in tanti, soprattutto extracomunitari, si accumulano in tuguri invivibili. Sul discorso stranieri si tocca un nervo scoperto. “La parte destra del corso Vittorio Emanuele in discesa è loro appannaggio.”, svelano i residenti intendendo, soprattutto, nigeriani e ghanesi.
Della presunta mafia nigeriana parlano tutti, compresi i politici che, in consiglio comunale, hanno sollevato con urgenza il problema. “Servirebbe il poliziotto di quartiere”, questa la richiesta collettiva dei sassaresi e non solo. Una presenza che fungerebbe da deterrente anche per i sempre più numerosi casi di persone che compiono i propri bisogni fisiologici dappertutto.
Vicino alla scuola di San Donato, le feci vengono gettate in mezzo alla strada e la situazione, dal punto di vista igienico, rischia di esplodere. D’altra parte nessun richiamo alla civiltà sembra funzionare: “Gli ho detto di finirla e mi hanno minacciato”, racconta una signora. Il contesto, sempre più degradato, pare però aprirsi ad altri scenari, ben più positivi. Oasi di verde, come in via Mela, o vicolo Godimondo, che colorano il centro storico e lasciano presagire un futuro di rinascita che, sottolinea un residente, “basterebbe ben poco per realizzare. Ci vorrebbe la buona volontà di tutti.” Buona volontà che, al momento, hanno in pochi.