La fuga di Mesina dal carcere di Sassari.
Graziano Mesina è in fuga. Il famoso criminale di Orgosolo, detenuto anche a Sassari negli anni Sessanta, ha fatto perdere le proprie tracce da due giorni. Un fatto non certo nuovo nella lunga e tormentata vita del bandito barbaricino. Sono tante, infatti, le fughe e le evasioni che hanno fatto parte della sua biografia.
Graziano Mesina in fuga dopo la condanna definitiva a 30 anni
A partire dal 1960 quando, dopo aver subito un arresto a seguito di una sparatoria in una piazza, fuggì dalla caserma dei carabinieri di Nuoro. Un nuovo tentativo lo fece quando tentò la fuga dal carcere del capoluogo barbaricino, venendo però scoperto. Dopo tanti trasferimenti, tra gli altri Viterbo e Spoleto, dal quale tentò nuovamente senza successo l’evasione, si decise il suo trasferimento nel carcere di San Sebastiano a Sassari. Già durante il trasferimento tentò di scappare aprendo la porta del convoglio in corsa e gettandosi in strada. Fu catturato e portato nella struttura di Sassari.
È qui che nel 1966 si rese protagonista di una delle sue più celebri evasioni. Nella struttura conobbe Miguel Atienza, criminale spagnolo con cui pianificò la fuga. Era l’11 settembre, domenica. Durante l’ora d’aria dei detenuti Mesina riuscì a distrarre l’unico agente addetto alla sorveglianza in quel momento, facendolo allontanare. Non appena avuto il via libera, Mesina e Atienza dopo una lunga rincorsa scavalcarono la recinzione del penitenziario, fecero un volo di sette metri e si gettarono in via Roma. Presero un taxi che li condusse fuori città, ad Ozieri, e da quel momento ebbe inizio la loro attività criminale in coppia, che continuerà fino all’anno seguente quando Atienza rimase ucciso in uno scontro armato con le forze dell’ordine.