L’ex maresciallo di Sassari che ripara biciclette e poi le dona ai bambini

La mostra delle biciclette a Sassari.

L’ex maresciallo della Polizia locale di Sassari Roberto Demuro ha sempre creduto nel potere delle biciclette, non solo come mezzo di trasporto, ma anche come simbolo di comunità e sostenibilità. La mostra “Bici d’epoca in centro”, inaugurata venerdì nel cortile dell’ex cinema 4 Colonne, rende omaggio a questa visione, presentando circa 25 biciclette storiche che raccontano l’evoluzione della mobilità a partire dalla fine degli Anni 30. Il progetto è stato realizzato dalla Polizia locale e ha visto la partecipazione del sindaco Giuseppe Mascia e del comandante Gianni Serra.

Visitabile fino a domenica 27 ottobre, l’esposizione è un invito alla comunità a riscoprire il fascino delle biciclette di un tempo. Tra i pezzi più interessanti spicca una bicicletta usata dall’impiegato del dazio negli anni ’30, due Bottecchia che hanno partecipato al Giro d’Italia e al Giro di Sardegna negli anni ’60, un tandem artigianale, e un prototipo di bicicletta a motore degli anni ’70. Le “Graziella” degli anni ’70, molto popolari all’epoca, e le biciclette con freni a bacchetta degli anni ’50 completano il percorso espositivo.

La mostra è aperta dalle 10 alle 21 per tre giorni, ed è accompagnata da fotografie storiche e un casco appartenuto a un agente di Polizia locale degli anni ’70, che testimonia l’esistenza di un nucleo di polizia in bicicletta. “Sarà una mostra piena di curiosità”, ha dichiarato il comandante Serra, sottolineando l’importanza di valorizzare il centro storico, non solo per garantire la sicurezza, ma anche per ascoltare le esigenze degli abitanti.

La realizzazione di questo evento è stata resa possibile anche grazie al contributo dell’ex maresciallo Roberto Demuro, recentemente in pensione. La sua passione per le biciclette si è tradotta in un impegno costante nel recupero e nella donazione di mezzi a chi ne aveva bisogno, dimostrando come un semplice oggetto possa diventare strumento di solidarietà e connessione sociale. La mostra non è solo un viaggio nel tempo, ma anche un richiamo alla comunità per unirsi e celebrare insieme una storia che continua a pedalare.

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