La vicenda dell’ex parroco di Sassari scomunicato dal Papa.
La vicenda che ha scosso l’arcidiocesi di Sassari si è conclusa con Fernando Maria Cornet scomunicato, la cui formalizzazione è avvenuta ieri dall’arcidiocesi di Sassari. Le sue radici affondano in un lungo processo di tensioni interne alla comunità ecclesiastica. Già a fine 2023, l’arcivescovo Gian Franco Saba, aveva lanciato un monito pubblico, denunciando la presenza di una “frangia minima” del clero che viveva il proprio ministero in maniera individualistica e autoreferenziale, rifiutando l’ossequio dovuto al Magistero della Chiesa e alle sue norme, creando confusione e disorientamento tra i fedeli.
Saba aveva accusato alcuni sacerdoti di ostilità verso la linea del Papa e l’unità ecclesiale, con una gestione critica dei sacramenti e del patrimonio dell’arcidiocesi. In risposta a queste problematiche, Papa Francesco aveva disposto una visita apostolica affidata al cardinale Arrigo Miglio, che a maggio aveva iniziato un’indagine riservata per fare il punto sulla situazione ecclesiastica a Sassari. Secondo indiscrezioni, sarebbe stato lo stesso arcivescovo Saba a chiedere un intervento super partes per raccogliere informazioni e testimonianze, da sacerdoti e altre persone informate sui fatti, riguardo alle tensioni che caratterizzano alcune parrocchie.
La visita ha messo in evidenza una resistenza non solo contro le scelte di Saba, ma anche contro la linea di Papa Francesco, con diversi sacerdoti che continuano a contestare le decisioni pontificie. Nonostante il richiamo all’ordine, alcuni membri di questa “frangia” hanno rincarato la dose, manifestando apertamente la loro opposizione.
Oltre alla scomunica di Cornet, che ha esplicitato la sua posizione contro il Papa, pare che altri sacerdoti siano stati coinvolti in questa fronda, alcuni molto vicini all’estrema destra, ma molti hanno scelto di fare marcia indietro. La situazione, ora nelle mani di Roma, si prevede che porti a ulteriori decisioni, visto il fermo sostegno del cardinale Miglio alla linea di Saba e del Papa. Per Cornet, invece, la decisione è inappellabile.