Follia all’ecocentro di Alghero, chi è l’uomo che ha sparato ai colleghi

La tragedia all’ecocentro di Alghero.

Un passato difficile quello di Antonio Rosario Urgias, il 41enne che stamane ha sparato due colleghi all’ecocentro di Alghero e poi si è tolto la vita. Una lunga scia di violenza, culminata stamane, intorno alle 5:30.

L’arresto dopo una discussione per futili motivi.

Nel luglio 2009, dopo una discussione per futili motivi con un conoscente, il primo arresto. In quella occasione aveva danneggiato il portone d’ingresso di quest’ultimo e lo aveva minacciato. La vittima tuttavia, non aveva ritenuto necessario presentare una querela.

In possesso di armi pronte ad essere utilizzate.

Due mesi dopo, nel settembre 2009, era stato arrestato per violenza privata, danneggiamento e possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Gli agenti della polizia di Stato erano intervenuti dopo la segnalazione di una persona armata di mazza da baseball che stazionava da diverse ore in una via del centro storico. I poliziotti fermarono Urgias ancora in possesso di un coltello a serramanico. E dopo ulteriori controlli estesi alla sua auto era stata rinvenuta la mazza da baseball.

Distrutto l’ufficio dei Servizi Sociali di Alghero.

Nel marzo 2013, invece, distrusse, con un casco, un ufficio dei Servizi Sociali di Alghero. Provvidenziale fu l’intervento dei carabinieri e della polizia locale, che riuscirono ad immobilizzarlo. In quella occasione andarono distrutti computer, telefonini, arredi e armadi. Venne arrestato per una serie di reati , dai danneggiamenti alle minacce.

La tragedia all’ecocentro comunale.

Stamane, intorno alle 5:30, ha preso la pistola e sparato due colleghi, operatori ecologici, dentro l’ecocentro comunale. Poi, rivolgendo l’arma verso se stesso, si è tolto la vita. L’intervento di un terzo uomo, anch’esso operatore ecologico, ha consentito di far desistere l’omicida. A preoccupare sono le condizioni di uno dei feriti, che è stato accompagnato d’urgenza all’ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari in condizioni disperate. Meno gravi, invece, le condizioni dell’altro operatore.

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