L’odissea all’ex ospedale San Camillo di Sassari
Disagi e proteste nell’ex ospedale San Camillo di Sassari. La luce salta in continuazione e si lavora praticamente al buio. Manca il riscaldamento, per cui si dà assistenza in condizioni davvero critiche. La Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil, denuncia pubblicamente la gravissima situazione con la quale operatori e pazienti sono costretti a convivere nelle strutture sanitarie Asl.
“Per quanto riguarda la neuropsichiatra infantile la corrente elettrica salta continuamente, sottoponendo il personale a continui disagi sia dal punto di vista delle temperature, non si possono accendere i condizionatori e l’impianto di riscaldamento è rotto, che dal punto di vista delle attrezzature, pc già desueti stanno per fondersi per i continui sbalzi. La linea internet non funziona e non si può utilizzare l’applicativo e i telefoni fuori uso”, commentano i rappresentanti sindacali.
“Non si può usare l’ascensore per portare i piccoli pazienti al terzo piano a visita, dove c’è il glamm è un altra parte della neuropsichiatria, per cui famiglie e bambini devono fare tre piani di scale spesso con difficoltà – proseguono -. I bagni sono fuori uso sia al terzo che al primo, dove c’è tutta la riabilitazione un altra parte della neuropsichiatria. Alcune aree della struttura, inoltre, sono allagate“.
Stessa situazione nelle strutture di Rizzeddu, precisamente nella palazzina H, dove è ospitata la diabetologia e lo Spresal. Insomma una situazione questa che dimostra l’inutilità dell’accentramento dei servizi in Ares che impediscono alla Asl di Sassari di intervenire autonomamente.
“Cgil, Cisl e Uil della Funzione Pubblica chiedono immediate iniziative, ipotizzando lo spostamento ad altre sedi delle unita operative interessate dal disagio, affinché quanto denunciato sia risolto rapidamente, altrimenti ci rivolgeremo alle autorità competenti“, concludono.