Video porno col volto di Giorgia Meloni, la premier in Aula a Sassari

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La premier Giorgia Meloni in tribunale nel processo a Sassari che la vede vittima.

Si chiamano deepfake e consistono nel creare immagini che, con l’intelligenza artificiale, ricreano le caratteristiche del volto di una persona, spesso con lo scopo malevolo. A cadere vittima di questo tranello è la premier Giorgia Meloni e a perpetrare il reato sono due uomini di Sassari.

I due, 73 anni e 40 anni, padre e figlio, sono finiti in Tribunale lo scorso 2 luglio, denunciati dalla presidente del Consiglio. Lei stessa comparirà  in Tribunale a Sassari il 2 luglio come parte offesa in un processo contro i due sassaresi, costiuitasi parte civile nel procedimento.

Stando ai fatti i due si sono resi responsabili di aver pubblicato un video porno statunitense dove compariva il volto di Giorgia Meloni, che altro non era che è un deepfake. Rappresentata dall’avvocata Maria Giulia Marongiu, ha richiesto un risarcimento danni di 100 mila euro, il quale sarà devoluto al fondo del ministero dell’Interno per le donne vittime di violenza.

L’intento di questa richiesta, come spiegato dall’avvocata, è di incoraggiare le donne vittime di soprusi a non temere la denuncia. Il video, oggetto del processo, è stato infatti creato con lo scopo di schernire la premier Giorgia Meloni e screditarla, attribuendole l’identità della pornoattrice protagonista del video. Motivo per cui la presidente del Consiglio considera l’atto come una violenza di genere.

Il tribunale di Sassari sta procedendo con rito ordinario nei confronti del 40enne imputato per i video contraffatti, mentre per il padre 73enne l’avvocato difensore ha chiesto la messa alla prova e la decisione sarà  presa dal giudice la prossima settimana. Le indagini sulla pubblicazione dei video falsi e diffamatori sono state condotte dalla Polizia postale di Sassari nel 2020. Gli investigatori, attraverso il nickname utilizzato sul sito internet, sono riusciti a risalire all’utenza telefonica da cui erano partiti i dati e hanno identificato i presunti autori della contraffazione. Secondo le accuse della Procura, il 40enne aveva alterato filmati pornografici utilizzando software di manipolazione video per sovrapporre il volto di Giorgia Meloni sulle attrici. I video sono rimasti online per diversi mesi, accumulando milioni di visualizzazioni in tutto il mondo.

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