Gian Mario Mura ucciso dalla meningite.
E’ stata la meningite e non il coronavirus ad uccidere Gian Mario Mura, il 23enne di Porto Torres, morto poco più di una settimana fa in Trentino.
Questi i risultati, comunicati ufficialmente ieri ai familiari, cui è giunto il medico legale che ha effettuato una prima perizia sulla salma. In seguito al decesso si era ipotizzato un possibile caso di contagio da Covid-19 ma entrambi i tamponi, quello fatto in vita e non, avevano dato esito negativo. Mura, infatti, era affetto da meningite e la febbre, così come il mal di testa e gli altri sintomi, erano i precursori della patologia che lo ha portato alla morte. Ancora non è chiaro il tipo di meningite che lo ha portato via, ma quel è certo che non appena cessata l’emergenza coronavirus verranno effettuati ulteriori perizie a seguito degli esami istologici recentemente effettuati.
Aveva la febbre alta, giovane di Porto Torres muore in solitudine in Trentino
Il sostituto procuratore di Trento, Fabrizio De Angelis, aveva disposto fin da subito l’esame autoptico. Ora le indagini proseguono per capire se il giovane turritano abbia avuto le cure necessarie da parte della sanità locale.
Nei giorni antecedenti il decesso, le condizioni di salute del 23enne erano diventate sempre più fragili. Colpa della febbre alta, mal di testa e sintomi respiratori. Per questo aveva chiesto aiuto alla polizia locale e al Comune. Una volta in contatto con la Asl, era stato sottoposto ad un primo tampone per il Covid-19 con esito negativo. Dopo il decesso, un secondo tampone era stato effettuato sul ragazzo e anche in quel caso l’esito non era stato positivo.
Giovane di Porto Torres morto in Trentino, escluso il coronavirus
La salma di Gian Mario Mura, tuttavia, si trova ancora a Riva del Garda. E i familiari si interrogano su quando potranno dare sepoltura al loro congiunto e se sia stato fatto il possibile per salvargli la vita. Nessuna responsabilità al momento, ma qualora venissero appurate seguiranno iniziative di conseguenza.