Cento candeline per il nonnino di Sassari Giovanni Antonio Sussarellu

Il signor Sussarellu compie 100 anni ed è una forza della natura

100 anni tondi, 100 candeline sulla torta per Giovanni Antonio Sussarellu conosciutissimo in città e amatissimo per la sua simpatia e sagacia. Nato il 17 giugno 1923 a Ittiri ha vissuto tantissime esperienze e le ricorda tutte con lucidità e precisione. Gli piace chiaccherare e nelle sue parole si possono trovare le storie di tanti uomini e donne che hanno attraversato cambiamenti epocali sociali e politici nella nostra isola.

La storia di “Tottoy” Sussarellu

Giovanni Antonio, detto Tottoy nasce nella vicina Ittiri dove frequenta fino la seconda elementare, dopo di che viene avviato, come tanti bambini, al lavoro in campagna. Con suo padre e i suoi quattro fratelli (tre femmine e 1 maschio) si occupa della campagna di Monte Coinzolu. Oliveti, frutteti e vigneti in particolare. Il vino è ancora la sua passione. “Almeno mezzo litro al giorno, e che sia rosso!” Nei ricordi si mischiano la fatica per il lavoro e la soddisfazione per il raccolto. Va ancora molto orgoglioso dei suoi cavalli ” ne avevamo tre, la madre e due figli” racconta. Giovanni Antonio durante il fascismo continua il lavoro: viene esonerato dal servizio militare perchè suo padre muore quando aveva 13 anni e in quanto primo figlio maschio deve badare alla famiglia. Nella sfortuna scamperà alla Seconda Guerra mondiale. A 20 anni sa già fare tutto. Cura la campagna, fa il muratore, lavora le strade. Sale spesso a Sassari per lavorare con varie ditte. Nel dopoguerra c’è grande fermento e voglia di rinascita. “Giuanne Antoni Sussarellu ischidi fagher de tottu”(Giovanni Antonio Sussarellu sa fare tutto!) – soleva dire. E a quanto pare i suoi datori di lavoro erano concordi, racconta tra le risate.

Il matrimonio, i figli, il trasferimento a Sassari

Pochi anni dopo conosce Giovanna, il suo grande amore che è venuta a mancare 2 anni fa a 95 anni. Quando ne parla si commuove, e qualche lacrime gli appanna gli occhi (perfetti, non ha mai portato gli occhiali nemmeno per leggere).

“Ho visto questa ragazza a una festa e le ho detto, te lo posso dare un bacio? Dopo un po’ ha ceduto, e questo bacio così… non mi staccavo più … sembravo attaccato a colla!” Poco dopo le nozze nascono Angelo e Caterina e quando i ragazzi sono ancora piccoli Giovanni Antonio vince un concorso come autista di autobus, i “tramva” come si diceva ai tempi. Sono gli anni ’60 e Sassari è in pieno boom economico. La famigliola si trasferisce a Prunizzedda un quartiere appena nato per accogliere i nuovi residenti. Il lavoro sugli autobus gli permette di conoscere tantissime persone nel corso degli anni, e anche di aiutarle. “A volte mi chiedevano di portare un pacco da una parte all’altra della città, o di fare una commissione e li accontentavo sempre. La campagna però rimane sempre il suo primo amore, continua a coltivare il suo terreno e a fare olio e olive. Piano piano riesce anche a comprare una casa nella vicina Alghero dove dagli anni ’60 passa tutte le estati. Al Lido è un istituzione. L’ombrellone dei signori Sussarellu ha sempre il posto riservato.

Figli, nipoti e pronipoti

I suoi due figli gli daranno due nipotine e un nipote che a loro volta lo renderanno bisnonno di tre maschietti. Ma la famiglia Sussarellu è grande e molto unita. Infatti tutti i suoi fratelli hanno lasciato la nativa Ittiri per Sassari e si sono sempre supportati e aiutati. I festeggiamenti per questo traguardo riuniscono tutti i discendenti e ovviamente il sindaco di Ittiri Antonio Sau che gli ha consegnato una targa a nome della comunità ittirese. I geni sono buoni, infatti anche le sue sorelle e cugine sono morte alla soglia dei 100 anni. Senza dubbio, ma ci sono dei trucchi dice il signor Giovanni Antonio. Il primo è la morigeratezza “deo fiscios non nde pago” (io vizi non ne pago) quindi niente bar, gioco e sigarette. “Il vino me lo faccio e me lo bevo a casa mia!”. La seconda cosa è la simpatia e la passione per la poesia sia in italiano sia in sardo, che tira fuori dal cilindro in esteporanea in qualsiasi momento. La terza è il movimento. A Sassari è conosciutissimo perchè ogni giorno -da una vita- scende da Prunizzedda in centro e si ferma a salutare amici e conoscenti. Con il suo bacculo e la berritta (di cui ha una vasta collezione) è un personaggio famoso di piazza d’Italia. Strappa un sorriso a tutti, questo è sicuro.

A 200 signor Sussarellu!

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