Il bilancio del Green Pass a Sassari.
L’introduzione del Green Pass sta creando piccole schermaglie tra clienti ed esercenti. I più inflessibili, quelli che di effettuare la vaccinazione non se ne parla proprio, cercano di aggirare le regole. Ma i titolari di Sassari restano inflessibili, forti della legislazione vigente e della convinzione delle loro ragioni.
Il ristorante Civico.
Qualche problemino lo ha avuto Tino Silanus, titolare del ristorante Il Civico, in via Pettenadu. “Sì, vi è stato qualche problema. La sera disponiamo i tavoli all’aperto, ma al mattino c’è troppo caldo e facciamo pranzare i clienti nella sala climatizzata. Chiediamo sempre il Green Pass ed io, così come gli altri dipendenti, siamo tutti vaccinati – fa sapere Silanus -. Gli avventori ci conoscono e rispettano, non vedono alcuna imposizione. Purtroppo è capitato che arrivassero turisti stranieri e non sapessero cosa fosse la certificazione verde. Perciò, a malincuore, ho dovuto farli pranzare fuori. In ogni caso non noto alcun calo di presenze“.
Gli ingressi al BirrAjò.
Molto più perentorio il titolare del BirrAjò, in piazza Santa Caterina, che non solo chiede il Green Pass, così come prevede la legislazione, ma ha affisso degli avvisi all’esterno del locale: “Dentro a dire la verità siedono in pochi, ma è capitato che arrivasse una coppia senza certificazione verde. Per questo li ho invitati a sedere fuori, ma sono andati via – fa sapere Leonardo Carriero -. Ho perso 2 clienti, ma poco importa. La penso così e tutti dovremmo dare un piccolo contributo vaccinandoci“.
Nessun problema al Retrò.
Procede tutto al meglio, infine, nel ristorante Retrò di viale Porto Torres: “Qui nessun problema con le richieste dei Green Pass. C’è la segretaria che li chiede e i clienti sono molto collaborativi”, fa sapere il titolare Roberto Maccioni.
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