Le indagini della Guardia di finanza.
I finanzieri della Tenenza di Porto Torres, coordinati dal Comando Provinciale di Sassari, hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di un costruttore edile di Castelsardo che ha permesso di ricostruire ricavi non dichiarati ai fini Ires ed Irap per oltre 1.100.000 euro, un’evasione di iva per circa 90mila euro, nonché Ires evasa per circa 40mila euro.
L’attività si inquadra in un più ampio contesto operativo scaturito da un monitoraggio delle società che operano nel settore del recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica che hanno omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi pur avendo ricevuto denaro per lavori eseguiti.
Privati e condomini, infatti, al fine di poter ottenere agevolazioni fiscali sotto forma di detrazione d’imposta, sono obbligati a saldare gli importi dei lavori edilizi attraverso i cosiddetti “bonifici parlanti”, con indicazione dei riferimenti della legge che prevede tali agevolazioni e dei dati fiscali del committente e dell’esecutore delle opere.
Proprio attraverso l’incrocio dei dati relativi ai corrispettivi pagati dai committenti dei lavori di ristrutturazione e degli importi successivamente dichiarati dai prestatori delle opere, è stato possibile individuare con precisione i redditi sottratti a tassazione da parte dell’impesa verificata.
Tale analisi, sviluppata anche con l’ausilio dei Reparti Speciali del Corpo, ha messo a disposizione della Guardia di finanza di Sassari, per l’anno 2019, circa una ventina di soggetti con domicilio fiscale nella provincia nei confronti dei quali, al momento, sono stati ultimati 6 interventi ispettivi con un recupero a tassazione di oltre 2 milioni di euro ai fini delle imposte dirette con connesse violazioni anche ai fini iva.
La lotta all’evasione fiscale, condotta con tali nuove metodologie, grazie all’ausilio delle banche dati in uso al Corpo che permettono di selezionare target mirati, permetterà sempre più di tutelare le imprese che operano nella legalità e garantire un fisco più equo e proporzionato all’effettiva capacità contributiva di ognuno.