Sassari, durante il Covid insultarono la polizia locale: prosciolti.
Non ci sarà processo per tre persone accusate di aver diffamato la polizia locale di Sassari su Facebook durante il lockdown del 2020 per il Covid. Il tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere, rilevando un vizio formale nella querela: non era stata presentata da chi aveva il diritto di farlo.
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L’indagine era nata da una campagna di insulti e minacce sui social contro gli agenti, scatenata da un controllo avvenuto il 17 aprile 2020 in via Ugo La Malfa, nel quartiere Carbonazzi. Quel giorno, un uomo e una donna erano stati fermati per verificare perché si trovassero fuori casa oltre l’orario consentito dalle restrizioni anti-Covid. Al rifiuto di esibire i documenti, la situazione era degenerata, attirando l’attenzione dei residenti.
Un video amatoriale, diffuso su Facebook, mostrava il momento in cui un agente colpiva la mano della donna fermata. Le immagini avevano fatto il giro del web, provocando centinaia di commenti contro la polizia locale. Minacce e insulti erano stati pubblicati da decine di utenti, portando all’apertura di un’inchiesta.
Inizialmente, le persone indagate erano 46, identificate confrontando le immagini dei profili social con i documenti d’identità. Il numero degli imputati si era poi ridotto a undici: otto a dibattimento e tre a rito abbreviato.
Il tribunale ha stabilito che la querela non fosse procedibile, poiché presentata dal comandante della polizia locale anziché dal sindaco o dagli agenti coinvolti. In assenza di una denuncia valida, gli imputati sono stati prosciolti.