Dopo aver investito un’anziana col van è stato condannato.
Pietro Mula, autista 45 enne proprietario di un van adibito al trasporto di passeggeri, il 9 luglio 2012 investì l’anziana Margherita Viale, 87 anni, durante una manovra in retromarcia. Un incidente che comportò la necessità di un ricovero immediato per l’anziana signora, arrivata al pronto soccorso con numerose fratture. Margherita Viale, di Sassari, morì dopo un mese di ricovero per una crisi cardiaca.
Per Mula arrivò una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione con l’obbligo di pagare, insieme al responsabile civile, una provvisionale di 20mila euro a ciascuno dei due figli della vittima.
Una condanna giunta dopo una perizia medico legale che aveva lasciato più di un dubbio sul nesso di causalità tra l’evento scatenante lo stato patologico che ebbe l’esito mortale, la lacerazione dell’ampolla rettale, e l’incidente stesso, che non aveva causato lesioni dirette e immediate agli organi interni, ma solo all’apparato scheletrico.
La perizia, però, non escluse la possibilità di una causalità o concausalità, non confermabile sulla base degli elementi a disposizione di Roberto Solinas, specialista di cardiologia, e Francesco Paribello, patologo docente di medicina legale all’università di Cagliari. Quest’ultimo punto, alla base della sentenza di primo grado, è stato determinante anche per l’esito del procedimento di appello, che ha confermato la condanna del primo grado.