Ippodromo di Chilivani, cavallo morto: scattano le indagini

Cavalli

Il caso del cavallo morto all’ippodromo di Chilivani.

All’Ippodromo di Chilivani, nel territorio di Ozieri, la morte di un cavallo durante una competizione ha sollevato un’ondata di indignazione e timori per le condizioni in cui vengono trattati gli animali negli eventi ippici sardi. A denunciare con forza l’accaduto è Horse Angels O.D.V., associazione che da anni si batte per la tutela degli equidi, esprimendo profonda preoccupazione e chiedendo chiarimenti immediati sulla gestione e sul benessere dei cavalli coinvolti nelle gare.

Da alcune indiscrezioni trapelate nell’ambiente ippico locale, sarebbe emerso un quadro particolarmente grave: pare infatti che un purosangue arabo sia stato legato a un palo mediante una fune scorrevole come forma di punizione, una pratica che, se confermata, avrebbe portato alla drammatica morte per impiccagione dell’animale. Sebbene al momento manchino conferme ufficiali, sembrerebbe che i Carabinieri siano intervenuti sul posto, avviando gli opportuni accertamenti per far luce su quanto accaduto.

Horse Angels O.D.V. non intende rimanere spettatrice passiva davanti a una vicenda tanto grave: l’associazione ha annunciato di essere pronta a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, affinché vengano individuate eventuali responsabilità e si ricostruiscano in modo chiaro e trasparente le dinamiche dell’accaduto.

Il tragico episodio di Chilivani si inserisce in un contesto già segnato da un’altra recente tragedia: il 25 aprile scorso, durante un concorso di salto ostacoli organizzato dalla FISE Sardegna in un circolo ippico a Maracalagonis, una cavalla avrebbe perso la vita spezzandosi il collo nel tentativo di superare un ostacolo di 90 centimetri. Anche in questo caso, tuttavia, l’opacità regna sovrana: l’identità dell’animale non è stata resa pubblica e le autorità sanitarie sono state sollecitate dagli attivisti a fornire chiarimenti.

Horse Angels O.D.V. punta il dito contro quella che definisce una prassi inaccettabile: la mancata divulgazione dei nomi dei cavalli deceduti durante eventi pubblici, una scelta che – secondo l’associazione – lede il diritto dei cittadini e degli operatori del settore a una corretta informazione. La tutela del benessere animale, insieme al dovere di trasparenza, non può essere subordinata a interessi privati o al timore di danni all’immagine.

Alla luce di questi eventi, Horse Angels rilancia l’appello per un cambiamento profondo nel mondo dello sport equestre: occorre garantire un controllo più rigoroso, accertare le responsabilità nei casi di abuso o incuria, e soprattutto rendere la trasparenza un pilastro irrinunciabile di ogni attività che coinvolga gli animali, affinché episodi come quelli di Chilivani e Maracalagonis non si ripetano più.

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