L’Italia è uno dei Paesi più virtuosi per quanto riguarda la raccolta differenziata e il riciclo. Risparmio, uso efficiente delle materie prime e dell’energia, utilizzo di energie rinnovabili, riduzione di rifiuti grazie al riciclo e uso di prodotti a lunga durata: sono i principi su cui si basa l’economia circolare, che l’Italia ha imparato ad applicare in maniera efficiente.
Economia circolare e green economy
Uno dei pilastri della green economy è l’economia circolare, ossia un sistema economico che promuove un nuovo concetto di consumo, attraverso il riutilizzo degli oggetti e delle risorse. L’Italia in questo si pone ai primi posti, grazie anche al ritorno alle vecchie abitudini. Nonostante negli ultimi anni ci sia stata la tendenza, spinta soprattutto da parte dei produttori, a voler vendere a tutti i costi un prodotto/oggetto nuovo in sostituzione di uno rotto, oggi si affaccia nuovamente l’esigenza di riparare quello vecchio e contrastare la cosiddetta obsolescenza programmata.
L’economia lineare, basata sul consumo di massa e sulla produzione di scarto, si conclude una volta raggiunta la fine della vita del prodotto, producendo danni irreparabili all’ambiente e alla vita delle persone. Un sistema fallimentare.
Il modello di economia circolare, invece, che riduce ed elimina lo scarto, prevede la differenziazione delle fonti di approvvigionamento di materia, in netto contrasto con il consumismo cieco e l’omologazione.
Il primo passo verso questo nuovo modello è stato fatto dalle aziende, che hanno cominciato ad adottare diverse misure per essere sostenibili, riducendo, ad esempio, l’uso della plastica nei propri uffici o utilizzando fonti di energia rinnovabili.
Italiani primi nella raccolta differenziata
Gli italiani sembrano aver ben compreso l’esigenza di un cambiamento drastico di rotta. Secondo quanto emerge dall’ultima ING International Survey, l’indagine condotta da Ipsos per il gruppo bancario ING nel mese di agosto 2019, su un campione di 15.146 intervistati in 15 Paesi, l’Italia è uno degli Stati all’avanguardia nell’applicazione dei concetti alla base dell’economia circolare.
Una tendenza che continua a crescere, giorno dopo giorno, con la nascita di una nuova consapevolezza da parte dei consumatori e dei cittadini. Seppur con alcune riserve riguardo all’uso della plastica (gli italiani sono tra i maggiori consumatori di acqua in bottiglia di plastica), l’Italia si aggiudica il primo posto in Europa per la raccolta differenziata, con una percentuale che arriva al 92%. Seguono la Germania e la Francia, rispettivamente con l’87% e l’83%.
A far emergere la necessità di fare qualcosa per la salute dell’ambiente anche la preoccupazione per i cambiamenti climatici e per la diffusione dei rifiuti di plastica che è arrivata a livelli insostenibili.