Votata la delibera proposta dal sindaco Campus che boccia le nuove aree a vocazione turistica.
Infruttuosa lunedì in commissione, infruttuosa giovedì in Consiglio comunale. La procedura del bando sulle nuove zone F4 si chiude con la bocciatura di sedici civici, più quella del presidente dell’Aula Maurilio Murru. La maggioranza si ricompatta quindi dietro la volontà del sindaco Campus trasfusa in una delibera che di fatto boccia le 14 proposte sulle aree di sviluppo turistico avanzate su sei località – da Porto Palmas a Biancareddu – e 259 mila metri cubi da altrettanti investitori. È il primo cittadino a riprendere i fili della vicenda con una lunga esposizione che ricalca quella d’inizio settimana, intessuta in principio dall’offerta della precedente governance a guida Nicola Sanna nel 2016 di quattro “zone privilegiate”, e poi con “procedura innovativa”- Campus dixit – di altre cinque macro-aree, dei vari approfondimenti, studi, bandi, e l’apparizione degli imprenditori.
Con vaglio della commissione- presieduta dall’allora direttore generale Caristia – concluso il 21 giugno 2019, un mese prima dell’arrivo dell’attuale primo cittadino, che ne dichiara solo 9 “astrattamente ammissibili”. Poi 32 mesi di interlocuzioni con le parti, Regione in primis, fino a ieri con l’interruzione dell’iter perché le proposte “non appaiono rispondenti ai vincoli del ppr- dove si deve intervenire in zone contigue o integrate agli insediamenti urbani- e del puc”, e avrebbero voluto insediarsi in zone H, e relative sottozone H2.2 e H2.9 ad alto pregio paesaggistico. Il sindaco le elenca tutte, difende la sua scelta fatta “a tutela del nostro bene”, e poi ribatte all’inevitabile fuoco di fila dell’opposizione.
“La delibera è debole perché manca l’istruttoria tecnica”, contesta Mariano Brianda di Futuro Comune così come Lello Panu di Italia in Comune mentre Mariolino Andria trova molte imprecisioni e contraddizioni nel discorso di Campus soffermandosi sul concetto di “zone contigue e integrate salvo”, aggiunge, “che non ne sia dimostrata l’ammissibilità”. Insomma l’urbanistica non sarebbe una scienza esatta, né i presenti, ribadisce Fabio Pinna del Pd, sono esperti della materia, e il tutto dovrebbe passare nelle mani della Regione, sostiene Daniele Deiana di Fratelli d’Italia. Alle critiche il leader civico risponde con l’ostensione nominale di pareri tecnici vidimati dalla sua dirigenza, sbandieramento di leggi, polemiche col suo predecessore che “lo fa imbufalire” e la promessa di presentare a breve “zone turistiche compatibili”. Poi la consultazione che vede non partecipanti tutta la minoranza a esclusione di Daniele Deiana che vota contrario alla decisione sindacale.