La protesta il 15 febbraio.
Sabato 15 febbraio, la Cisl Fp di Sassari parteciperà alla manifestazione organizzata dal gruppo Algherese nato su Facebook contro la chiusura dell’ospedale Marino di Alghero.
Con una nota del direttore del presidio unico di area omogenea, il 30 settembre dello scorso anno sono stati sospesi i ricoveri dei pazienti “di competenza traumatologia ed ortopedica”, a causa di una situazione di insicurezza per i pazienti e per gli stessi operatori sanitari che operano nello stabilimento.
Per cui il dispositivo ha dato indicazioni affinché i pazienti fossero trasferiti verso i presidi ospedalieri del Santissima Annunziata di Sassari e l’ospedale di Ozieri.
“A distanza di cinque mesi nulla si è fatto – dichiara la Cisl Fp di Sassari – l’attività chirurgica del Marino continua a restare sospesa, con l’inevitabile conseguenza che le corsie ospedaliere di ortopedia e traumatologia di Sassari ed Ozieri, già oberate di lavoro, sono chiamate a fronteggiare i volumi di attività del territorio Algherese e non solo”.
Accade pertanto che i posti letto non bastano più, anche perché su Sassari si deve far fronte alle numerose barelle parcheggiate nelle medicine in attesa di posto letto, che si trasformano poi in “appoggi” proprio nelle unità operative di ortopedia, fenomeno che sta determinando pesanti disagi sulla programmazione delle liste operatorie. Medici, Infermieri ed Oss chiamati a fare i saliti mortali nelle stanze di degenza tra pazienti in attesa di intervento e altri con problematiche totalmente diverse e che mal si conciliano in contesti chirurgici, con tutti i rischi che ne conseguono in termini di igiene, sicurezza e salute tra pazienti ed operatori.
“Auspichiamo – dichiara la Cisl Fp di Sassari – che davanti a questa situazione di emergenza l’Assessore regionale alla sanità, i Direttori di Ats ed Aou, la politica locale e regionale tutta, compiano ogni possibile sforzo affinché l’ospedale Marino di Alghero possa riprendere quanto prima l’attività ospedaliera, così da decongestionare altri presidi ospedalieri giunti ormai al collasso”.