Il coordinatore dell’Unità di crisi per il coronavirus del Nord Sardegna.
Chi viene in Sardegna lo fa per divertirsi e questo è stato l’elemento scatenante per il diffondersi del virus. Ne è convinto Marcello Acciaro, coordinatore dell’Unità di crisi regionale per il Nord Sardegna, che ha espresso le sue perplessità ai microfoni de “La vita in diretta” su Rai 1.
“Nell’isola non abbiamo avuto alcun problema per tutto il mese di luglio e fino agli inizi di agosto. Purtroppo, come avvenuto in Costa Smeralda, troppe persone hanno frequentato ambienti chiusi senza mascherine e non rispettando il distanziamento – ha affermato l’esperto -. Chi viene in Sardegna lo fa per divertirsi e questo ha fatto da autostrada per l’arrivo del virus. Infatti, i primi casi erano collegati a persone che arrivavano da Ibiza e Malta“.
Nel frattempo, l’isola si organizza per accogliere altri turisti nell’ultima settimana di agosto. Non senza problemi visto che, proprio in queste ore, ha fatto scalpore la notizia di una ragazza con febbre alta, di rientro a Milano, che ha eluso i controlli prendendo la tachipirina.
Una situazione che ha fatto infuriare Acciaro: “In casi come questi la stupidità la fa da padrona. E non ci sono farmaci per prevenirla o curarla. Occorre pensare non solo a se stessi, ma soprattutto agli altri, ed in particolare ai più indifesi. Questo alla luce di tanti altri che hanno continuato a lavorare o frequentare locali. Atteggiamenti che andrebbero perseguiti“.