Maxi truffa ad Alghero, anziana raggirata per oltre tre milioni di euro

Le indagini della Guardia di finanza di Alghero.

Nell’ambito delle attività svolte a tutela della sicurezza economico- finanziaria, la Guardia di finanza di Alghero, coordinata dal Comando provinciale di Sassari, ha concluso un’importante attività di servizio portando alla luce una truffa perpetrata per anni ai danni di un’anziana benestante algherese.

L’indagine sulla Fondazione.

L’indagine trae origine da due verifiche fiscali condotte rispettivamente nei confronti di una Fondazione senza scopo di lucro di Alghero e del suo rappresentante legale, attenzionati dai finanzieri in virtù di forti dubbi riguardanti diverse proprietà immobiliari dalle quali entrambi traevano profitto mediante locazioni, in larga parte irregolari. L’attività fiscale si è conclusa con la constatazione di ricavi non dichiarati per oltre 670mila euro.

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La truffa ai danni dell’anziana.

I successivi approfondimenti hanno permesso di evidenziare la commissione da parte del rappresentante legale della Onlus di una complessa serie di artifizi e raggiri attraverso i quali una benestante ed anziana signora algherese era stata indotta dallo stesso ad intestare alla Fondazione – dallo stesso creata ad hoc – il proprio consistente patrimonio mobiliare ed immobiliare, approfittando della situazione nella quale la signora versava, in quanto vedova, senza figli né parenti, molto facoltosa e parzialmente invalida.

Gli accertamenti bancari effettuati sui conti correnti intestati al rappresentante della fondazione e alla sua figlia hanno permesso di evidenziare alla Procura della Repubblica di Sassari una ulteriore frode ai danni dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (A.G.E.A.) essendo questi ultimi riusciti ad ottenere premi comunitari per oltre 50mila euro, accreditati sui propri conti correnti personali.

Il sequestro della Guardia di finanza.

Tale quadro probatorio, condiviso dall’autorità giudiziaria di Sassari, portava al sequestro di 31 rapporti finanziari (tra conti correnti, depositi titoli, carte di credito, carte di debito, dossier titoli) attivi presso 8 diversi istituti di credito e di 115 beni immobili, in Sardegna, Liguria e Piemonte, per un totale complessivo di oltre 3 milioni di euro.

L’attività d’indagine condotta dai militari si è conclusa in questi giorni con la richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal Pubblico Ministero e disposta dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Sassari, nei confronti del rappresentante legale della Fondazione e della figlia per i reati di truffa, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità in scrittura privata, falsità commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

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