Approvato il piano dalla Regione.
La commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc-Cambiamo) ha approvato all’unanimità una risoluzione per il potenziamento del reparto di cardiochirurgia dell’Aou di Sassari.
La risoluzione è stata preceduta dall’audizione del commissario straordinario dell’Aou sassarese Nicolò Orrù e del direttore del reparto Michele Portoghese. Orrù, in particolare, ha richiamato l’attenzione della commissione sulla situazione critica del reparto che, pur operando da tempo con un organico largamente sotto dimensionato, garantisce una produttività elevatissima, stabilmente ai vertici delle graduatorie nazionali, anche se insufficiente rispetto alla domanda dei pazienti.
In una relazione molto ampia e dettagliata, arricchita da grafici e tabelle, il direttore del reparto dottor Michele Portoghese ha inquadrato il problema nei suoi molteplici aspetti. A fronte di una domanda complessiva di 700 interventi l’anno, la cardiochirurgia sassarese ne ha effettuato 400 (pur disponendo di appena 7 posti letto), senza però riuscire a ridurre significativamente né le liste d’attesa né la mobilità passiva verso altre Regioni. Quest’ultimo dato della relazione di Portoghese, assume una grande importanza perché gli investimenti necessari per il potenziamento del reparto, attorno ad 1 milione di euro, sarebbero immediatamente ripagati dalla diminuzione della mobilità passiva, che costa al servizio sanitario regionale oltre 4 milioni l’anno.
Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Francesco Agus ed Antonio Piu dei Progressisti, Antonello Peru e Giorgio Oppi dell’Udc, Gianfranco Ganau del Ps, Desirè Manca del M5S ed il vice presidente Daniele Cocco di Leu.
Prima del voto sulla risoluzione, il presidente della commissione Domenico Gallus ha espresso un forte apprezzamento per la qualità dei contenuti sia delle audizioni che del dibattito. Partendo dal caso della cardiochirurgia di Sassari, ha sottolineato, è emersa una riflessione generale che ha toccato tutti i “nodi” della sanità sarda che sono al centro del progetto di riforma sul quale dovranno pronunciarsi la stessa commissione ed il Consiglio. Negli anni scorsi, ha proseguito Gallus precisando di non voler fare alcun riferimento “partitico”, c’è stato un deficit di programmazione che da una parte non ha tenuto conto in modo adeguato dei numeri del sistema regionale e dei due hub di Cagliari e Sassari con le rispettive potenzialità e, dall’altro, del fatto che dietro i numeri, soprattutto quelli della mobilità passiva, ci sono malati e famiglie.