La responsabile della comunità che ha accolto il senzatetto Flavio Polla interviene sui commenti aggressivi apparsi sui social.
“Sono rammaricata, non sapevo dei gatti”. Così Rosanna Bogliolo, responsabile del Centro di accoglienza Monte Rughe a Pozzomaggiore, risponde sul destino dei 25 felini di Flavio Polla, il senzatetto accolto giovedì scorso proprio dalla comunità evangelica che dirige. Al trasferimento dell’uomo, che per dodici anni ha occupato una baracca nella strada 39 di Predda Niedda, sono seguite molte polemiche sui gatti che nutriva e che non ha potuto portare con sé, innescate da un lato da chi vorrebbe fossero accuditi e da altri che avrebbero minacciato un amico di Polla perché provvedeva al loro sostentamento.
“Flavio ha qui i suoi cani – continua la signora Bogliolo – e ha manifestato il desiderio di avere almeno tre dei felini. Noi amiamo gli animali, ce ne sono già tredici in comunità ma non siamo in grado di accoglierne altri”. Quanto ai commenti, alcuni molto accesi, apparsi sui social contro questa scelta Rosanna, il cui centro fa parte della Chiesa cristiana evangelica S’Agape, argomenta così: “Non voglio giudicare ma c’è stata qualche parola maldestra. Se queste persone hanno a cuore gli animali facciano la loro parte”.
Intanto Flavio, arrivato nel centro grazie all’interessamento dei Servizi sociali di Sassari e della polizia locale, è “anche lui rammaricato per la vicenda che ritiene si stia ingigantendo” e comincia ad ambientarsi nella struttura dove, comunica la Bogliolo, “ieri ha chiesto delle attrezzature per fare dei lavori manuali”. Ma chi sono gli ospiti di Monte Rughe? “In origine eravamo un centro di recupero per tossicodipendenti, ora qui vengono persone con problemi economici e prive di casa. Tra loro molti uomini ma anche donne con figli”. La struttura, data in comodato d’uso dal Comune di Pozzomaggiore, sta progettando un ampliamento degli spazi anche perché l’emergenza sociale non morde il freno: “Ci sono molte persone in difficoltà e in mezzo alla strada. Purtroppo la situazione, dopo due anni di pandemia, non è migliorata per nulla”.