Shock a Ossi per la morte di Salvatore Piras.
C’è grande dolore a Ossi all’indomani della tragedia che ha colpito la famiglia di Salvatore Piras. Il 22enne, ieri mattina, stava lavorando nella zona industriale di Sorso, quando è stato ucciso da alcuni elementi di un ponteggio che lo hanno colpito alla testa e poi travolto.
Il dolore degli amici.
Alla famiglia di Salvatore sono giunte diverse centinaia di messaggi di cordoglio. In particolare dagli amici, che lo hanno ricordato postando una foto e un ricordo. In particolare le serate trascorse in compagnia, a far dei giri in moto o giocando a calcio.
Le indagini.
Proseguono serrate le indagini degli inquirenti, che stanno visionando le immagini della videosorveglianza, a caccia di elementi utili. In particolare è stato posto l’accento sui corsi di formazione, per comprendere se il giovane li abbia frequentati o meno. Il caso viene seguito dai carabinieri della stazione di Sorso, guidati dal maresciallo Gianluca Porcheddu, e della Compagnia di Porto Torres.
Il dramma.
Ieri mattina, intorno alle 11:30, il giovane stava scaricando del materiale edile all’esterno della Delrio costruzioni, nella zona industriale di Sorso. Improvvisamente è stato colpito alla testa dagli elementi di un ponteggio. Un colpo fatale, che non gli ha dato scampo. A nulla è servito l’intervento del personale medico del 118. Troppo gravi le ferite alla testa e le lesioni interne, che non gli hanno dato scampo.
Un caso nazionale.
La morte di Piras è diventata un caso nazionale, che si è legata ad altre 3 morti avvenute sul lavoro. Immancabilmente sono giunti i commenti dei politici, locali e nazionali, che hanno espresso il loro cordoglio. Si è parlato di “morti bianche“, forse per provare a lenire il dolore delle rispettive famiglie, ma restano in piedi diversi interrogativi, che ora sono al vaglio degli inquirenti. E a cui la politica, prima o poi, dovrà dare delle risposte concrete.
- Sempre allegro e appassionato di calcio, Salvatore muore a Sorso a 23 anni travolto da un ponteggio.
Numeri in costante aumento.
“I lavoratori pagano un prezzo assurdo in termini di vite, ma anche di infortuni. Questa non è la ripresa che si può volere, questo non è un danno collaterale accettabile – ha commentato la deputata e presidente della commissione Lavoro, Romina Mura -. Esprimo il mio cordoglio per la morte di un operaio di 23 anni, in seguito al crollo di un ponteggio a Sorso. Il fenomeno delle morti bianche non accenna a rallentare e, anzi, i numeri di quest’anno già ci prospettano un aggravamento“.
Un dolore enorme.
“Una notizia drammatica, un dolore enorme, l’ennesima tragedia. Non si può morire di lavoro – ha ripreso il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais -. La sicurezza sul lavoro oltre che un diritto fondamentale rappresenta un dovere su cui tutti, istituzioni, categorie datoriali e sindacali, dobbiamo profondere ogni sforzo. In questo momento drammatico sono vicino ed esprimo tutto il mio dolore e cordoglio ai famigliari del giovanissimo Salvatore Piras”.