Percentuali di positivi tra le più alte a Sassari, pericolo zona rossa. Il sindaco Campus: “Questa settimana sarà decisiva”

La situazione del coronavirus a Sassari.

Questa settimana rivestirà una notevole importanza per l’evoluzione dell’emergenza coronavirus. Ne è convinto il sindaco di Sassari, Nanni Campus. Nonostante le limitazioni espresse nel Dpcm dello scorso 26 ottobre, a distanza di 15 giorni, il primo cittadino si è trovato ad analizzare i dati in progressiva crescita. Le misure di contenimento, infatti, hanno avuto effetti economici sul territorio e non si sono tradotti in risultati sul campo, con l’aumento di ricoveri e numero dei positivi.

“Non vorremmo arrivare a conoscere la zona rossa, dobbiamo intervenire – ha esordito Campus -. La percentuale di positività nei tamponi, circa 1200 – 1400 al giorno, nei primi giorni novembre è stata superiore al 20%. I dati della città di Sassari sono superiori alla media nazionale. Ci supera solo la Lombardia con il 27%“.

Nelle ultime ore, il sindaco è stato oggetto di polemiche su alcune dichiarazioni rilasciate ad un quotidiano locale. Il primo cittadino, a tal proposito, ha chiarito di non aver affermato che a Natale la città di Sassari sarà fuori dall’emergenza. Piuttosto che occorre uno sforzo aiutandosi vicendevolmente, nel rispetto delle regole, soprattutto questa settimana e la prossima.

Il primo cittadino, poi, ha voluto dire la sua in merito alla polemica sulle multe ai mezzi di soccorso. “Non ho apprezzato che si sia speculato sulle sanzioni alle ambulanze. Sì è detto che sono state multate perché in divieto di sosta. È falso. Erano 4 su 8, non in divieto di sosta ma in mezzo alla strada. Questo lo si può fare con i lampeggianti e le sirene accese“. Poi, parlando dei centri commerciali ha tenuto a fare alcune precisazioni: “Il Dpcm prevedeva la chiusura il sabato e la domenica. Quelli della media distribuzione, se si fossero attaccati ai cavilli, sarebbero rimasti aperti. Invece hanno avuto il buonsenso di restare chiusi. Cito ad esempio Cortesantamaria, Monserrato e Luna e Sole. Hanno seguito l’interesse collettivo rispettando il Dpcm“.

Attualmente i positivi ricoverati, residenti a Sassari, sono tra l’8 ed il 9%. In malattie infettive, a fronte di una disponibilità di 40 posti letto, si trovano 44 ricoverati. In Pneumologia, invece, 24 ricoverati positivi al covid su 20 posti letto. Ciò significa che 4 in un reparto, e 4 nell’altro, stanno in letti d’appoggio.

Identica situazione negli altri reparti. “Sono 23 i positivi al covid ricoverati in neurologia su 20 posti letto, e i degenti di tale reparto sono stati trasferiti. In Urologia, invece, si trovano altri 20 ricoverati, appoggiati ad altri reparti. Nella Clinica Medica, su 17 posti letto, ben 22 sono riservati ai pazienti covid. Infine anche nella Geriatria si trovano 24 pazienti covid. Se aggiungiamo i 15 in terapia intensiva, e altri in attesa al pronto soccorso in attesa di posti letto, la situazione dal punto di vista sanitario è drammatica“, ha aggiunto.

Il sindaco ha chiesto e ottenuto il supporto militari. Una presenza per favorire, in via Pirandello, l’organizzazione di un drive-in in collaborazione con la polizia locale e i volontari della protezione civile Misericordia. Il servizio sarà operativo da questa settimana. Un ulteriore servizio, inoltre, sarà quello dei tamponi rapidi nella Casa Serena per ospiti e personale.

Infine l’affondo alla sanità. “Vista la carenza di medici e infermieri abbiamo lanciato un’idea. Quella di ingaggiare gli studenti dei corsi di medicina e infermieristica. Non per mandarli in prima linea, ma per dare supporto attraverso il tirocinio pratico come supporto al servizio di igiene pubblica. Ma anche per sostenere le Usca o i militari che effettueranno i tamponi. Dobbiamo ricorrere a quanto fatto in primavera, chiusi ambulatori non indispensabili e utilizzare personale. Prendiamo quei medici e infermieri per mandarli sul territorio“, ha poi concluso.

Condividi l'articolo