Le parole della sorella di Davide Calvia.
A poco meno di una settimana dal ritrovamento del corpo di Davide Calvia, il pescatore subacqueo naufragato lo scorso 12 aprile insieme al cugino, la sorella Nadia vuole la verità. E lo fa senza giri di parole: “Qui qualcosa o qualcuno ti ha strappato la vita volontariamente. Sono certa di questo. Nel mio cuore provo questa sensazione”.
Nel frattempo spunta l’ipotesi che a bordo potesse esserci una terza persona. La supposizione, tuttavia, non è stata ancora confermata da Giovannino Pinna, che continua a non parlare. Il giovane potrebbe aver rimosso gli avvenimenti a causa del trauma. O forse preferisce la linea del silenzio per altri motivi.
A non mollare è Nadia Calvia, che fin dal primo momento ha fatto di tutto per accendere i riflettori sulla vicenda, che a tratti è sempre più oscura. Ora, in attesa della verità, continua a chiedere giustizia attraverso il gruppo Insieme per Davide Calvia: “Perché il destino è stato così crudele con te? Anche se credo che questo non sia il destino. Perché il destino è quando il Signore decide di accogliere una persona tra le proprie braccia, per ovvi motivi. Ma qui è diverso. Qui qualcosa o qualcuno ti ha strappato la vita volontariamente. Sono certa di questo. Nel mio cuore provo questa sensazione. Ed è per questo che con forte dolore tiro ancora fuori le unghie, indosso l’armatura e combatto per te”.
Resta indagato dalla Procura della Repubblica di Sassari Giovannino Pinna. Il pescatore sassarese di 35 anni, trovato in stato di ipotermia sulla spiaggia di Marritza oltre 24 ore dopo l’incidente in mare, è accusato di naufragio colposo. Dopo essere stato ricoverato per una settimana presso l’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, Pinna è stato dimesso ed è tornato a casa nei giorni scorsi. Il 35enne potrà decidere di farsi ascoltare dagli inquirenti in presenza del suo avvocato e raccontare ciò che è accaduto il pomeriggio del 12 aprile, quando era uscito a pescare con suo cugino.