La conta dei danni dopo il nubifragio a Sassari.
Ieri mattina, un violento nubifragio ha colpito Sassari, mettendo in luce la vulnerabilità della città e del suo agro. Le strade si sono trasformate in fiumi, scantinati sono stati allagati e numerosi alberi sono stati divelti. I danni si limitano per ora alle cose, ma la preoccupazione è palpabile: non si può continuare a sperare nella buona sorte.
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Le rilevazioni della stazione pluviometrica di Bunnari-Serra Secca parlano chiaro: in un solo giorno sono caduti 59 millimetri di pioggia, quasi quanto la media mensile sarda di 66 millimetri. Durante le due ore critiche, tra le 7 e le 9, sono scesi 55 millimetri d’acqua, pari alla metà delle precipitazioni di novembre, il mese più piovoso.
La città si è rivelata impreparata, come dimostra l’inadeguatezza delle grate e delle caditoie. L’episodio più grave è avvenuto nella scuola primaria di via Rockefeller, dove le infiltrazioni hanno provocato crolli nel controsoffitto, rendendo il plesso inagibile. Traffico in tilt e sottopassi allagati hanno aggravato la situazione con numerosi interventi dei volontari della Misericordia e dei barracelli, mentre le strade di Sassari sono state testimoni di scene surreali, come geyser che esplodevano dai tombini. La speranza è che, in caso di nuovi temporali, la città non si faccia trovare impreparata.