Il Consiglio di Stato respinge il ricorso della Regione sulle pale eoliche vicino a Saccargia
Sulle pale eoliche vicino a Saccargia il Consiglio di Stato ha dato ragione al Governo Draghi: l’interesse dello Stato viene prima di tutto. Anche dei nuraghi. Il progetto di “potenziamento del Parco eolico Nulvi Ploaghe” presentato da Erg Wind Energy ed Erg Wind Sardegna aveva creato divisioni all’interno del Governo Draghi.
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso della Regione, ricordando i passaggi della vicenda. Il Ministero della Cultura “evidenziava il rilevante impatto che il progetto avrebbe avuto sull’area che, sebbene non sottoposta a provvedimenti di tutela archeologica (…), né a procedimenti in itinere di tutela (…) era ricca di insediamenti e di testimonianze di epoca antica che rappresentavano un importante patrimonio archeologico da tutelare“. Diversa la prospettiva del Ministero per la Transizione ecologica che “confermava l’interesse pubblico all’incremento di produzione di energia da fonti rinnovabili, quale permanente obiettivo primario a livello nazionale e comunitario, al cui rispetto avrebbe contribuito anche la realizzazione dell’impianto in esame”.
Quest’ultima era stata la linea seguita dal Governo Draghi, che vedeva Alessandra Todde come viceministro allo Sviluppo economico. Infatti il Consiglio dei ministri “considerava prevalente l’interesse all’incremento delle fonti di energia rinnovabili e alla realizzazione dell’opera di cui trattasi, facendo
propria, con delibera del 10 marzo 2022, la posizione espressa dal Mite”. La Regione si era poi rivolta al Tar e il pallino era tornato dalla sua parte. Ma ora è stata pubblicata la decisione del Consiglio di Stato che asseconda la linea del Governo: viene prima l’interesse pubblico dello Stato rispetto a quello storico-ambientale della Sardegna. Alla Regione adesso spetta pagare 16mila euro: metà alle due società e l’altra al Governo.