Un anno dopo l’omicidio dei genitori, Porto Torres riabbraccia Ilaria

Ilaria Saladdino è ritornata nella sua casa di Porto Torres.

A circa un anno dalla tragedia di Porto Torres, in tanti hanno dato il bentornata a Ilaria Saladdino. La donna, il 26 febbraio 2022, era stata brutalmente aggredita dall’ex compagno, Fulvio Baule, originario di Ploaghe, che la ferì a colpi di accetta. Nella lite persero la vita il padre di Ilaria, Dino Saladdino, e la madre, Liliana Mancusa. Il primo morì immediatamente, mentre la donna spirò poche settimane dopo.

L’accoglienza per Ilaria Saladdino.

Ad accogliere Ilaria, all’esterno dell’abitazione in via Principessa Giovanna, vi erano numerosi vicini. Tanti anche i turritani che non sono voluti mancare per un saluto. A destare commozione l’arrivo dei figli della donna, che l’hanno stretta, quasi a volerla proteggere. E sono stati proprio loro a dare grande forza alla 40enne, che in questi mesi ha dovuto affrontare una lunga riabilitazione.

Il saluto del sindaco.

“Bentornata Ilaria, a nome di tutta la comunità di Porto Torres! Un caro augurio per il tuo rientro a casa e per il lungo tratto di strada che percorreremo ancora insieme – ha commentato il sindaco, Massimo Mulas -. Un saluto speciale alla tua famiglia che ha dimostrato grande forza e sensibilità. La nostra città, ancora una volta unita e solidale, sarà sempre accanto a te e ai tuoi figli. Un grande abbraccio da parte di tutte e tutti”.

L’omicida resta in carcere.

L’omicida di Dino Saladdino e Liliana Mancusa resta in carcere. Dallo scorso 26 febbraio l’uomo si trova recluso nella casa circondariale di Bancali, accusato di duplice omicidio e tentato omicidio. A novembre il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Sassari aveva respinto la richiesta di rito abbreviato, presentata dall’avvocato difensore. L’avvocato di Baule aveva depositato anche la perizia psichiatrica svolta da un consulente di parte, che diagnosticava il 40enne come affetto da un disturbo della personalità. Con questa tesi la difesa continua a sostenere che l’uomo non era capace di intendere e di volere al momento in cui aggredì la moglie e i suoceri.

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