La situazione all’ospedale di Sassari.
Si fa sempre più esplosiva la situazione all’interno dell’ospedale di Sassari. Il grande afflusso di pazienti, perlopiù affetti da Covid-19, ha spinto il direttore sanitario dell’Aou, dottor Francesco Bandiera, a scrivere al Prefetto, al sindaco di Sassari Nanni Campus e all’assessorato regionale alla Sanità.
La richiesta.
Al fine di mitigare il grave sovraffollamento dell’azienda ospedaliera universitaria, il dirigente ha chiesto l’attivazione delle postazioni di terapia intensiva dell’ospedale di Nuoro, dove sono disponibili 12 posti letto. Chiesta inoltre l’attivazione delle postazioni di terapia sub-intensiva e degenza ordinaria dell’ospedale Mater Olbia, la centralizzazione a Sassari dei soli casi complessi con infezione da Covid-19 concordando il trasferimento con il direttore del pronto soccorso e l’apertura di reparti a degenza ordinaria con adeguato numero di posti letto negli ospedali di Nuoro, Olbia, Oristano.
La situazione.
La quarta ondata pandemica, attualmente in corso, causata da una prevalenza della variante Omicron ad elevatissima contagiosità e la continua centralizzazione di pazienti dagli ospedali periferici soprattutto della Gallura e del Nuorese ha determinato un grave sovraffollamento del pronto soccorso di Sassari e la saturazione dei reparti Covid.
Pronto soccorso congestionato.
“Alle 8 di oggi erano presenti 49 pazienti con infezione da Sars-Cov-2, molti dei quali necessitano di assistenza respiratoria anche con alti flussi di ossigeno – si legge nella missiva -. Il numero dei pazienti difficilmente in questi giorni è calato sotto 40. 8 medici e 9 infermieri risultano attualmente assenti in quanto positivi al tampone molecolare. Il personale supportato da medici di altre discipline, medicina interna, oncologia, geriatria, è letteralmente allo stremo delle forze“.
La terapia intensiva.
Per quanto riguarda la terapia intensiva Covid, invece, è articolata in due unità operative. La terapia intensiva al padiglione Malattie infettive con 6 postazioni su 8 occupate, quella al padiglione Clemente (Tipo – terapia intensiva post-operatoria): 6 postazioni occupate su 8 attive. Una significativa percentuale di anestesisti e rianimatori sono specializzandi dell’ultimo e penultimo anno con contratto Covid a tempo determinato e l’occupazione della Tipo ha bloccato gli interventi chirurgici complessi soprattutto oncologici. È prevista, inoltre, la fine dei lavori di adeguamento della terapia intensiva 23 nei primi 10 giorni di febbraio e nella stessa struttura potranno essere gestiti pazienti Covid e non con evidente risparmio di risorse umane.
Posti letto occupati in ospedale.
“Nella terapia sub-intensiva pneumocovid su 19 posti letto, tutti risultano occupati. Di questi 14 pazienti con severa insufficienza respiratoria in casco Cpap – scrive ancora il dottor Bandiera -. Anche nel reparto di Pneumologia, a degenza ordinaria e sub intensiva, 20 posti letto occupati su 20 disponibili. Altresì in Malattie infettive, reparto a degenza ordinaria, 16 posti letto occupati su 14 disponibili, con 2 letti aggiuntivi. In Geriatria Covid, reparto a degenza ordinaria, aperto ieri pomeriggio, ha 19 posti letto occupati su 19 disponibili”.
All’ospedale Marino di Alghero, nel terzo piano, a degenza ordinaria, 47 posti letto occupati su 45 disponibili, con 2 letti aggiuntivi. Al secondo piano, 10 posti letto occupati su 30 disponibili. Per oggi è prevista la saturazione di quel reparto che richiede implementazione di infermieri ed operatori socio sanitari. Infine, in Ginecologia, reparto Covid, 6 posti letto occupati su 7.
Numerosi contagi tra i sanitari.
“Diversi pazienti, pur non essendo affetti dal Covid, polmonite interstiziale da Sars-Cov-19 con insufficienza respiratoria, hanno una patologia complessa, chirurgica o medica, con contemporanea positività del tampone molecolare che richiede il trattamento in reparti specializzati in camere appositamente identificate secondo una procedura aziendale. Il loro numero purtroppo è in costante aumento determinando complesse problematiche per la loro gestione – ha ripreso il professore -. Attualmente la situazione è ulteriormente complicata dalla positività al tampone molecolare di 107 operatori sanitari. Infermieri 40%, medici 12%, operatori socio sanitati 11%, specializzandi 11% più altre figure. Tale criticità rende difficoltosa la gestione dei reparti a degenza non Covid e praticamente impossibile reclutare altro personale per convertire altri reparti in cui ricoverare i pazienti positivi”.
L’appello dell’Aou.
Al fine di mitigare il grave sovraffollamento dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, il professor Bandiera, ha chiesto l’attivazione delle postazioni di terapia intensiva dell’ospedale di Nuoro, con 12 posti letto. L’attivazione delle postazioni di terapia sub-intensiva e degenza ordinaria dell’ospedale Mater Olbia, la centralizzazione a Sassari dei soli casi complessi con infezione da Sars-Cov-2 concordando il trasferimento con il direttore del pronto soccorso e, infine, l’apertura di reparti a degenza ordinaria con adeguato numero di posti letto negli ospedali di Nuoro, Olbia, Oristano.