Al Materno-infantile di Sassari la posa della prima pietra, ma è rimasta l’unica

All'ospedale Materno-infantile di Sassari ci fu la posa della prima pietra, ma resta l’unica

I lavori all’ospedale Materno-infantile di Sassari.

Doveva essere l’inizio di una nuova era per l’ospedale di Sassari, ma a oltre un mese dalla cerimonia inaugurale del padiglione Materno-Infantile, il cantiere è ancora un miraggio. L’evento del 14 febbraio scorso, celebrato con la solennità delle grandi occasioni, ha visto la partecipazione delle più alte cariche istituzionali regionali e dei vertici dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari. Tutti presenti per suggellare con la posa della prima pietra un progetto ambizioso, destinato a rivoluzionare l’assistenza sanitaria per madri e bambini. Tuttavia, a distanza di settimane, di operai e macchinari nemmeno l’ombra.

La struttura sorgerà nell’area dell’ex Palazzo Rosso.

Il padiglione, che dovrebbe sorgere nell’area dell’ex Palazzo Rosso, è stato presentato come una struttura d’avanguardia, progettata per garantire cure altamente specializzate in un contesto moderno e funzionale. Il finanziamento, che attinge a risorse regionali e nazionali, rientra in un più ampio piano di riqualificazione delle strutture sanitarie sassaresi. I lavori, secondo le previsioni ufficiali, si dovrebbero sviluppare in diverse fasi e concludersi entro un periodo compreso tra tre e cinque anni. Un arco temporale che, nelle intenzioni, dovrebbe garantire un’efficienza esecutiva tale da rendere il padiglione operativo nel minor tempo possibile. Ma l’assenza di segnali lascia spazio a più di un interrogativo sulla reale fattibilità e sui tempi di attuazione del progetto.

Il rischio dell’ennesima opera annunciata e mai realizzata.

L’immagine simbolica della cerimonia di febbraio, con il direttore generale dell’Aou, Antonio Lorenzo Spano, e il sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, intenti a firmare e posare il primo mattone su un piedistallo al centro del piazzale, oggi appare come un gesto destinato a rimanere sospeso nel vuoto. Il mattone è conservato nei meandri dell’Aou di Sassari, testimone silenzioso di una promessa istituzionale che, al momento, resta solo sulla carta. Nel frattempo, il silenzio delle ruspe e l’assenza di operai continuano a contraddire le dichiarazioni ufficiali, alimentando il timore che quella che doveva essere una svolta per la sanità sassarese si trasformi nell’ennesima opera annunciata e mai realizzata.

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