Crescono le aggressioni all’ospedale di Sassari.
Troppe aggressioni all’ospedale di Sassari. Nel 2023 hanno subito un’aggressione con minacce 19 operatori sanitari, 18 di questi in Pronto soccorso. E ancora, 14 sono donne, 15 sono infermieri, 3 medici e 1 Oss. Sono i dati a disposizione della struttura Qualità, Clinical governance e Risk Management dell’Aou di Sassari che raccoglie le segnalazioni da parte dei sanitari dei vari reparti aziendali.
Numeri in linea con i casi che interessano tutte le strutture sanitarie nazionali, se si pensa che in Italia – secondo quanto riferisce Inail – tra il 2019 e il 2021 sono stati oltre 4.800 i casi di violenze, aggressioni, minacce al personale sanitario, con una media di circa 1.600 l’anno.
Dati che diventano di attualità oggi, in cui si celebra la giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. E in relazione al fenomeno gli operatori del Pronto soccorso hanno realizzato un video e una locandina per sensibilizzare sul tema. “Non c’è un reparto esente da questo tipo di episodi – afferma il direttore del Risk Management Roberto Foddanu – perché segnalazioni, oggi come in passato, sono arrivate anche da reparti di area Medica. E’ vero, però, che esistono aree sensibili, nelle quali il rischio che questi eventi si verifichino è più elevato che in altre, in ospedale prevalentemente in Pronto soccorso e in Psichiatria, sul territorio la Medicina generale e le Guardie mediche”. “Il Pronto soccorso rappresenta un contesto particolarmente rischioso – sottolinea il direttore del Pronto soccorso Paolo Pinna Parpaglia – spesso scenario di episodi di violenza ai danni degli operatori che nell’arco delle 24 ore si ritrovano a gestire utenti e familiari estremamente suscettibili, in ambienti esposti e altamente complessi”.
L’obiettivo allora è, da una parte, quello di sensibilizzare il maggior numero di operatori a segnalare le aggressioni – tanto quelle fisiche quanto quelle verbali come le minacce – dall’altra far comprendere all’opinione pubblica la gravità degli atti di violenza contro il personale sanitario. “Episodi che non possono essere tollerati – sottolinea ancora Pinna Parpaglia – Gli operatori sanitari dovrebbero essere visti come professionisti che quotidianamente lavorano per il benessere della comunità e quindi meritano rispetto”. “Il nostro obiettivo – afferma il direttore generale Antonio Lorenzo Spano – oltre che tutelare i nostri lavoratori, è quello di far sentire il paziente accolto e protetto, mettendolo al centro di un percorso di cura e dei servizi offerti. Ecco perché proprio in Pronto soccorso, in questi giorni si stanno concludendo i lavori per la realizzazione di un’ampia sala d’attesa per migliorare l’accoglienza dei familiari. Nell’area sarà anche ospitato il servizio Info Point, con personale a supporto dello staff di Pronto soccorso, che risponde alle richieste dei familiari anche al telefono”.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica alla problematica delle aggressioni, quest’anno un gruppo di lavoro del Pronto soccorso dell’Aou di Sassari ha realizzato un video e una locandina in occasione della giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari. Il progetto è stato coordinato da Valeria Piriottu, a occuparsi della regia del video quindi della fotografia della locandina e della grafica è stato Vittorio Dessole, mentre protagoniste nelle immagini sono Laura Virdis, Elisabetta Vinci ed Elisa Peruzzu. Il video, in cui viene simulata una scena di possibile aggressione in Pronto soccorso, è stato realizzato all’interno del Pronto soccorso, così come la fotografia della locandina. In entrambe è presente la frase, in parte mutuata dalla campagna nazionale del ministero della Salute: “Rispetta chi ti cura. La violenza non ti farà stare meglio, Loro sì“. Nel video è riportato anche il dato sulle aggressioni che si verificano ogni anno in Italia (circa 1600), con il monito però che queste sono in realtà molte di più, perché tante non vengono denunciate dagli stessi operatori.