Si sono sposati 64 anni fa a Ozieri.
La lunga storia d’amore tra Maria Lucia Madau classe 1933 e Antonio Salis, classe 1932, entrambi nati e da sempre residenti ad Ozieri, inizia negli anni 50 del secolo scorso e la coppia ha di recente festeggiato i primi 64 anni di matrimonio, il giorno dell’ Epifania.
Maria Lucia ed Antonio si conoscono per caso: lui, di professione muratore lavorò ad una casa in via Carmelo, ad Ozieri, di fronte alla quale risiedeva Maria Lucia con la sua famiglia d’origine.
Erano entrambi giovanissimi Antonio ventunenne e Maria Lucia appena un anno di meno. Inizia tra loro un gioco di sguardi, poi passato al saluto, alle prime uscite insieme ed alla serenata che Antonio le dedicò a suggello del loro fidanzamento durato tre anni.
Il 6 gennaio 1957 si sposarono nella chiesa della Cattedrale ad Ozieri e in quell’occasione il fratello regalò ad Antonio sette garofani. “Quei garofani sono diventati i nostri figli”, afferma Antonio, ormai quasi novantenne ma lucidissimo ed autosufficiente come Maria Lucia. “Abbiamo avuto sette figli, cinque femmine e due maschi, tredici nipoti ed un pronipote, Leonardo, che adesso ha un anno. Purtroppo una delle nostre figlie è deceduta dieci anni fa, ma abbiamo la fortuna che gli altri figli risiedono tutti ad Ozieri e vengono praticamente ogni giorno a trovarci.
Ora cucino io per loro, mentre prima questo compito era affidato a Maria Lucia”.
Antonio Salis ha lavorato tutta la vita nel campo dell’edilizia ed il suo lavoro l’ha portato talvolta anche a stare lontano da casa tutta la settimana. Maria Lucia si prendeva amorevolmente cura dei figli, della casa ed amministrava le finanza, competenze de “sa femina ‘e domo sarda” insomma.
Tra le passioni di Maria Lucia la sartoria: era bravissima a confezionare abiti per i propri cari, mentre Antonio appassionato della campagna, coltivava le olive in terreni altrui, dalle quali ricavava l’olio.
La pandemia ha levato alla coppia di novantenni, la possibilità di uscire tutti i giorni come facevano un tempo, per prendersi un caffè al bar o andare in chiesa. Ma lo spirito è rimasto quello di sempre ed è ciò che li rende unici.
“A San Valentino regalerò a mia moglie i fiori, le farò il caffè e due bacini ogni tanto – aggiunge Antonio – tanto adesso il tempo di farci le coccole lo abbiamo. Mia moglie mi regalerà la sincerità e l’amore vero, come ha fatto negli ultimi 70 anni”.