Parchi chiusi e quarantena a Sassari.
Il sindaco di Sassari, Nanni Campus, chiarisce la sua posizione dopo le polemiche circa la chiusura degli spazi pubblici. E smentisce le bufale circolate sulle sue condizioni di salute.
“Abbiamo notato che dopo il primo Dpcm, vale a dire l’estensione del sassarese a zona arancione, i cittadini vivevano tranquillamente come se nulla fosse. Perciò accolgo favorevolmente il secondo, quello con le prescrizioni definite per la zona rossa – afferma il primo cittadino -. Abbiamo già episodi di contagio esterno arrivati a Sassari e nella Assl ci sono stati i primi ricoveri. L’unico modo per contrastare il virus è quello di evitare ogni spostamento delle persone. Perciò ho fortemente voluto la chiusura degli spazi all’aperto dove effettuare attività fisica. La mia ordinanza, emessa lo scorso 12 marzo, è stata ripresa anche in altre città come ad esempio a Roma. Per questo ribadisco la necessità di tenere chiusi tali spazi visto che questa non è un’occasione per portare figli o nipoti al parco. Siamo in una situazione di guerra il rischio è gravissimo. In questo frangente si devono assumere, come ho già fatto, decisioni a tutela della collettività“.
Sulla chiusura dei parchi, numerosi legali hanno minacciato ricorso. Il sindaco Campus non si è detto per nulla preoccupato convinto di essere dalla parte del giusto.
Ieri in città si sono registrati i primi problemi di rifornimento dei kit. Il primo cittadino, dopo aver sollecitato Prefetto e carabinieri, è così riuscito ad ottenere i 400 test per verificare possibili casi di coronavirus. Nel frattempo, un importante aiuto è arrivato dalla comunità cinese che ha donato all’Assl una apparecchiatura di circa 10mila euro per avere in breve tempo il responso sui tamponi.
Campus, infine, ha smentito le voci messe in giro da una ex consigliera comunale circa la sua positività al coronavirus. E ha lanciato un duro monito contro quanti, in questi giorni, stanno diffondendo notizie false sui social e servizi di messaggistica istantanea.