Il parere dei parlamentari sul Conte ter.
I parlamentari del Movimento 5 Stelle, della provincia di Sassari, Gallura compresa, fanno quadrato intorno al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, contro la possibilità della caduta del governo. Un netto distinguo, invece, giunge dall’opposizione. “Tutto è possibile, al momento sono aperte tutte le soluzioni, per quanto chi ha aperto la crisi dovrà farsene carico. Sicuramente né noi, né il Paese abbiamo capito per quale motivo è stata aperta questa crisi in questo momento – è il commento di Nardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle -. Penso che la cosa migliore sarà aspettare i prossimi due giorni e vedere quali sono i numeri e se ci sono le condizioni per andare avanti. Ma Serve responsabilità”.
Dello stesso parere la collega di partito Mara Lapia. “La situazione è difficile poiché Renzi ha provocato un crisi gravissima. Ci troviamo nel mezzo di una pandemia e davanti ad investimenti importanti. Non è una crisi come le altre. Si tratta di un atto scellerato e irresponsabile, ma Conte non si è prestato a giochi di potere“, afferma. La deputata, poi, si è soffermata sulle possibili conseguenze. “Le ripercussioni in Sardegna saranno direttamente proporzionali a quelle delle altre regioni. Ma penso che si apra un Conte-ter. La maggioranza, lo ricordo, era compatta e la crisi è stata voluta da un partito con una percentuale bassissima. I cittadini se potessero esprimere il presidente del Consiglio voterebbero Conte“, conclude.
Il pensiero dei deputati del Movimento 5 Stelle viene condiviso anche dal deputato del Partito Democratico, Gavino Manca. “Spero che la crisi venga gestita con responsabilità e si trovi una maggioranza – interviene l’onorevole -. I cittadini sono attanagliati da problemi economici e sanitari, che vanno affrontati e risolti. Ancora di più in Sardegna, dove il centrodestra non riesce a gestire la pandemia. Il Paese non ha bisogno di crisi, che si tratti di Italia Viva o altri. Occorre maggiore responsabilità e disponibilità a risolverli“.
Completamente in disaccordo il senatore del Partito Sardo d’Azione, Carlo Doria. “Il premier politicamente ha finito il suo corso. È mal tollerato anche tra i grillini ed il Parlamento è ignorato. Infatti, mentre in Aula si discuteva, il 30 dicembre il premier stava in televisione. Qualcosa di mai successo nella storia della Repubblica. Già il Conte-bis è stato un inciucio parlamentare per sopravvivere“, critica l’esponente sardista, ma che dice no all’ipotesi di elezioni anticipate.
“La scelta di elezioni è azzardata e non sarebbe prudente. Oggi è il momento di fare un Governo di intenti e larghe intese con forze politiche che portino le migliori eccellenze dalla sanità all’agricoltura, supportando non con politici, ma tecnici. La scelta spetterà a Mattarella, ma auspico questo anziché il Conte-ter, magari con Draghi premier”, conclude.