Le studentesse sfrattate dall’Ersu.
Il caso della studentessa marocchina allontanata dall’Ersu di Sassari pare non essere l’unico. Con la chiusura dell’alloggio in via La Marmora, altre due ragazze si sono trovate, di punto in bianco, a cercare un’altra sistemazione. Circostanza non facile visto che, le stesse, non sono sarde e quindi necessitano dell’aiuto di ulteriori persone.
Gli studenti alzano la voce, in piazza la protesta contro l’Ersu di Sassari
Le restrizioni circa il contenimento del coronavirus hanno smentito dunque le parole di Antonello Arghittu, responsabile dell’Ente Regionale per lo Studio Universitario, che aveva ribadito come le 4 strutture presenti in città fossero rimaste aperta nonostante l’emergenza e ciascuno con stanza singola.
Alle due ragazze, infatti, secondo quanto denunciato dagli stessi studenti, sarebbe stato impedito di rientrare per la colpa di aver trascorso qualche ora con amici nel pomeriggio. Una situazione che ha aggravato il clima di tensione tra studenti ed Ersu sfociato nella manifestazione davanti alla sede principale in via Coppino.
Gli studenti alzano la voce, in piazza la protesta contro l’Ersu di Sassari.
Una sorte, quella dello sfratto estemporaneo, spettata a numerosi altri studenti che, ora, hanno deciso di alzare la testa e parlare. A molti, infatti, è stato impedito di rientrare nella Casa dello Studente nonostante abbiano trascorso due giorni con la propria famiglia. Scelte per tutelare quanti dimorano nelle strutture secondo l’Ersu, scelte inconcepibili, invece, secondo gli universitari.