Meno offerte e fedeli in Chiesa.
Calano le offerte dei fedeli in provincia di Sassari, ma non in tutta la Gallura. La situazione resta frammentata in tutto il territorio.
Un terzo in meno di praticanti a Porto Torres, con la conseguenza di un calo netto delle offerte, importanti per portare avanti le funzioni religiose e per la beneficienza. “C’è un clima di paura generalizzato e questo ha contribuito a svuotare le chiese – ha detto il parroco della chiesa Beata Vergine Consolata, don Ferdinando.
Dato confermato anche nella città di Sassari. “Da maggio ci sono 2/3 di persone in meno – dice don Antonio, parroco della Chiesa di S.Orsola a Sassari -. Questo, di conseguenza ha fatto calare le offerte, anche perché c’è un malessere economico diffuso”.
Più movimentate le parrocchie di Ozieri, che nonostante il covid e le entrate contingentate, non si svuotano. “Le messe della domenica sono ben frequentate – ha detto don Roberto parroco di due parrocchie in città – . Le offerte purtroppo sono calate, ma la gentilezza no. Stiamo assistendo ad un bisogno maggiore da parte delle persone, che però è colmato con aiuti e generi alimentari attraverso le Caritas”.
Sono le famiglie con i bambini a calare soprattutto, presenza che contribuiva a rinfoltire il numero dei fedeli nelle messe domenicali. E questo dato è confermato anche a Tempio.
Il terzo Comune più grande della Gallura, tuttavia, non sta soffrendo un calo per quanto riguarda la partecipazione economica dei fedeli durante la messa. Nelle parrocchie di Tempio Pausania sono circa 8-10% i fedeli praticanti in meno, una media in linea con il dato nazionale.
Ma anche Olbia non sembra soffrire di un calo di bilancio delle offerte parrocchiali. “La generosità delle persone, quella è molta – ha detto Don Antonio Tamponi, parroco di S.Simplicio – . Mensilmente riceviamo circa 3000 euro di offerte da parte dei fedeli e gran parte di queste ci servono per beneficenza”.