Il legale di Alessia Nappi prepara la denuncia.
“Sto per depositare la denuncia”. Così dichiara Gabriele Sechi, avvocato di Alessia Nappi, la donna che ha interrotto la gravidanza alla quinta settimana dopo essere stata rimandata a casa, sabato scorso, dal pronto soccorso di Ginecologia di Sassari.
- Rimandata a casa dai medici perché non aveva il tampone, perde il bimbo che portava in grembo
- Rimandata a casa, perde il bambino. Il primario: “Nessuna responsabilità”
“La signora e il suo compagno – riferisce il legale – vogliono sapere cosa è andato storto. Ci sono troppe contraddizioni nella versione ospedaliera”. A cominciare dal tampone molecolare non fatto, causa dell’allontanamento della venticinquenne: “E’ da capire se questo percorso vale per tutte le gestanti”. Su l’intera vicenda grava poi il peggiore dei sospetti. “Io e Alessia – afferma Enzo, il compagno della giovane – dobbiamo sapere se il bambino poteva salvarsi. Perché se si dovesse scoprire che c’era anche solo l’un per cento di possibilità di evitare l’aborto e non è stato fatto nulla, sarebbe imperdonabile”.
Sulla versione del primario della clinica di Ginecologia e Ostetricia, Giampiero Capobianco, che assolve l’operato del personale medico e smentisce che possano aver detto alla gestante di curarsi con la tachipirina, Sechi è categorico: “Il professore non può dire nulla in merito perché non era presente”. La denuncia, che il legale presenterà tra oggi e domani in procura, metterà in moto il meccanismo che dovrà appurare i fatti e le eventuali responsabilità. “La mia assistita – aggiunge l’avvocato – non ricorda il nome dell’ostetrica con cui si è rapportata ma sarà facile risalire all’identità”.
Intanto, mentre sull’episodio si sta concentrando un interesse mediatico imponente, tra tv e giornali nazionali, Alessia soffre per la perdita del proprio bambino. “Non riesce a non pensare all’accaduto – sottolinea Enzo – e il ricordo la fa stare molto male”. Al disagio psicologico si aggiunge quello fisico. La donna infatti, nonostante l’emorragia, l’aborto e i dolori al ventre di questi giorni, attende da una settimana di essere visitata. “Dovremo andare da un privato, non riusciamo a trovare nessun altro”, conclude il compagno della giovane.
L’eco della vicenda è arrivato fino alle alte sfere della politica nazionale. “Quanto accaduto al pronto soccorso ostetrico di Sassari è di una gravità inaudita – ha dichiarato il senatore di Forza Italia Enrico Aimi – . Ogni responsabilità va accertata e presenterò doverosamente un interrogazione parlamentare al Ministro della Salute per capire se ci sono profili di responsabilità per quanto occorso”. L’esponente azzurro ha poi affermato: “E’ stato negato un diritto fondamentale, si tratta di una vicenda che lede profondamente la dignità della vita umana“.