Pesca di frodo nelle acque del Parco dell’Asinara, due pescatori denunciati

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Le attività di pesca di frodo all’Asinara sono avvenute nella notte del 29 maggio.

Due sub sono stati denunciati dalla Capitaneria di Porto Torres per pesca di frodo. Nella notte tra il 28 e il 29 maggio, i militari, nell’ambito di un’attività di vigilanza e tutela espletata nelle acque dell’Area Marina Protetta dell’Asinara, hanno accertato la presenza di 2 pescatori sportivi intenti a pescare.

Dopo una lunga e complessa attività di indagine e di raccolta informazioni, un’unità navale veloce – specializzata in attività di polizia in forza al Comando turritano – ha avvistato un’imbarcazione sospetta, procedendo ad intercettarla all’interno della Zona B di riserva generale denominata “Punta Barbarossa”.
Le persone a bordo dell’unità sono state trovate in possesso di prodotto ittico appena pescato, circa 10,00 kg di varie specie e di attrezzatura tecnica utilizzata per la pesca subacquea.

In ragione della particolare tutela cui sono soggette le Aree Marine Protette, ritenute di eccezionale importanza per la corretta salvaguardia dell’habitat marino-costiero in zone di particolare pregio naturalistico, l’attività predatoria di specie ittiche costituisce reato. Pertanto, i due soggetti, una volta identificati sono stati deferiti alla competente autorità giudiziaria con contestuale sequestro del pescato e di tutta l’attrezzatura utilizzata per l’attività illecita.

Il pescato sequestrato, previa certificazione sanitaria dei veterinari dell’ASL di Sassari che lo hanno ritenuto idoneo al consumo umano, è stato donato in beneficenza ad una Onlus di Porto Torres impegnata in attività di accoglienza e recupero minorile. La Guardia Costiera di Porto Torres, nel garantire continuità nello svolgimento dei propri servizi di Istituto finalizzati alla prevenzione e soppressione di eventuali condotte illecite in danno dell’ecosistema marino-costiero, raccomanda a tutti gli utenti di non acquistare prodotti ittici privi della necessaria e indispensabile documentazione finalizzata a tracciarne l’intera filiera di provenienza e, conseguentemente, la salubrità dello stesso. Inoltre, l’acquisto di eventuale prodotto ittico proveniente da pescatori sportivi, esplicitamente vietato dalla normativa vigente, aumenta il rischio che tali condotte illecite vengano utleriormente perpetrate.

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